Salmodia - Conclusione

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Chapter 3 Conclusion
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== Conclusion ==
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Thus far we have examined the foundation of biblical worship (the regulative principle) and the testimony of Scripture regarding the content of worship songs. The regulative principle of worship, which is clearly taught in Scripture and is clearly stated in all the Reformed and Presbyterian creeds, places the burden of proof for the use of uninspired hymns in worship upon the believers who advocate their use. For the Reformed believer, it is not enough to say that uninspired hymns are not forbidden; one must provide a biblical warrant for their use from Scripture.
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    When examining the scriptural testimony regarding worship songs, we have noted that the singing of divinely inspired Psalms is commanded in both the Old and New Testaments. There are historical examples in both the Old and New Testaments of Psalms used in worship. Also, there is abundant evidence that divine inspiration was a prerequisite for writing worship songs for the church. However, when we look for authorization in Scripture for the use of uninspired songs in worship, we cannot find a command, historical example, or authorization of any kind. Those who find justification for the singing of uninspired songs in worship from Ephesians 5:19 or Colossians 3:16, or from the "hymn fragment" argument, are letting their presuppositions and emotional attachment to uninspired hymns influence their exegesis. Simply put, it is impossible to find a warrant in Scripture for singing uninspired hymns in worship. The exclusive Psalmody debate, in its essence, boils down to whether people who say they are Reformed are really willing to submit themselves to the regulative principle of worship.43
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Abbiamo esaminato il fondamento del culto biblico (il principio regolatore del culto) e la testimonianza della Scrittura al riguardo del contenuto dei canti da usarsi nell'ambito del culto. Il principio regolatore del culto, chiaramente insegnato dalla Scrittura ed affermato in tutte le confessioni di fede riformate e presbiteriane, afferma che non basta dire, come fanno alcuni, che il canto di inni non ispirati non sia proibito: bisogna indicare in che modo la Scrittura lo giustifichi e lo approvi. Di fatto non lo fa.
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Quando si esamina la testimonianza biblica al riguardo del canto nel culto, abbiamo notati come il canto dei Salmi divinamente ispirati sia comandato sia nell'Antico come nel Nuovo Testamento. In essi troviamo esempi storici di come i Salmi fossero usati nel culto. Vi sono, inoltre, abbondanti evidenze a dimostrare come la divina ispirazione fosse il requisito dei canti da ussarsi nel culto cristiano. Non troviamo, però alcun comando, esempio od autorizzazione a far uso nel culto di canti non ispirati. Coloro che vorrebbero trovare giustificazione per il canto di testi non ispirati in Efesini 5:19 e Colossesi 3:16, oppure dai pretesi "frammenti di inni" presenti nel Nuovo Testamento, non stanno facendo alcuna accurata esegesi, ma permettono che il loro attaccamento emotivo ad inni non ispirati influenzi il loro giudizio. In breve, è impossibile trovare nella Scrittura avallo alcuno per cantare, durante il culto, inni non ispirati.

Revision as of 18:17, 24 September 2011

Conclusion

Abbiamo esaminato il fondamento del culto biblico (il principio regolatore del culto) e la testimonianza della Scrittura al riguardo del contenuto dei canti da usarsi nell'ambito del culto. Il principio regolatore del culto, chiaramente insegnato dalla Scrittura ed affermato in tutte le confessioni di fede riformate e presbiteriane, afferma che non basta dire, come fanno alcuni, che il canto di inni non ispirati non sia proibito: bisogna indicare in che modo la Scrittura lo giustifichi e lo approvi. Di fatto non lo fa.

Quando si esamina la testimonianza biblica al riguardo del canto nel culto, abbiamo notati come il canto dei Salmi divinamente ispirati sia comandato sia nell'Antico come nel Nuovo Testamento. In essi troviamo esempi storici di come i Salmi fossero usati nel culto. Vi sono, inoltre, abbondanti evidenze a dimostrare come la divina ispirazione fosse il requisito dei canti da ussarsi nel culto cristiano. Non troviamo, però alcun comando, esempio od autorizzazione a far uso nel culto di canti non ispirati. Coloro che vorrebbero trovare giustificazione per il canto di testi non ispirati in Efesini 5:19 e Colossesi 3:16, oppure dai pretesi "frammenti di inni" presenti nel Nuovo Testamento, non stanno facendo alcuna accurata esegesi, ma permettono che il loro attaccamento emotivo ad inni non ispirati influenzi il loro giudizio. In breve, è impossibile trovare nella Scrittura avallo alcuno per cantare, durante il culto, inni non ispirati.

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