Cfw-09
From Diwygiad
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+ | 9. IL LIBERO ARBITRIO | ||
+ | 1. Dio ha dotato la volontà dell'uomo di una libertà naturale tale da non poter essere forzata né determinata da alcuna necessità di natura, a fare il bene o il male (203). | ||
+ | (203) Mt. 17:12; Gm. 1:14; De. 30:19. | ||
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+ | 2. L'uomo, nel suo stato di innocenza, aveva libertà e capacità di volere e di fare ciò che è buono e accettevole a Dio (204), ma era libero, e perciò poteva decadere da questa condizione (205). | ||
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+ | (204) Ec. 7:29; Ge. 1:26. | ||
+ | (205) Ge. 2:16,17; 3:6. | ||
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+ | 3. A causa della sua caduta in stato di peccato, l'uomo ha perduto totalmente la capacità di volere qualsiasi bene spirituale che accompagni la salvezza (206). Come uomo naturale, essendo totalmente avverso al bene spirituale (207) e morto nel peccato (208), non è capace, con le proprie forze, di convertirsi né di disporsi alla conversione (209). | ||
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+ | (206) Ro. 5:6; 8:7; Gv. 15:5. | ||
+ | (207) Ro. 3:10,12. | ||
+ | (208) Ef. 2:1,5; Cl. 2:13. | ||
+ | (209) Gv. 6:44,65; Ef. 2:2‑5; 2 Co. 2:14; Tt. 3:3‑5. | ||
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+ | 4. Quando Dio converte un peccatore e lo trasporta in uno stato di grazia, lo libera dalla schiavitù naturale al peccato (210), e per sola grazia lo rende capace di volere e di fare liberamente ciò che è spiritualmente buono (211). Tuttavia, a causa della corruzione residua, il peccatore non vuole unicamente né perfettamente ciò che è buono, ma vuole anche ciò che è male (212). | ||
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+ | (210) Col. 1:13; Gv. 8:34,36. | ||
+ | (211) Fl. 2:3; Ro. 6:18,22. | ||
+ | (212) Ga. 5:17; Ro. 7:15‑23. | ||
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+ | 5. La volontà dell'uomo sarà resa immutabilmente e perfettamente libera di fare il bene solo nello stato di gloria (213). | ||
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+ | (213) Ef. 4:13; Eb. 12:23; 1 Gv. 3:2; Gd. 24. | ||
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+ | 11. LA CHIAMATA EFFICACE | ||
+ | 1. Piace a Dio di chiamare efficacemente (214), in un momento fissato ed accettevole, coloro che sono predestinati a vita. Essi vengono chiamati per mezzo della sua Parola e del suo Spirito (215) dallo stato di peccato e di morte in cui si trovano per natura a quello di grazia e di salvezza per mezzo di Gesù Cristo (216). Egli illumina le loro menti spiritualmente e in modo salvifico perché possano capire le cose di Dio (217) e sostituisce i loro cuori di pietra con un cuore di carne (218). Rinnova la loro volontà e per mezzo della sua onnipotenza fa si che desiderino e seguano ciò che è buono (219). Li attira efficacemente a Gesù Cristo (220). Tuttavia, mentre essi si avvicinano in tutta libertà, vengono resi ben disposti per mezzo della sua grazia (221). | ||
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+ | (214) Ro. 8:30; 11:7; Ef. 1:10,11. | ||
+ | (215) 2 Te. 2:13,14; 2 Co. 3:3,6. | ||
+ | (216) Ro. 8:2; Ef. 2:1‑5; 2 Ti. 1:9,10. | ||
+ | (217) At. 26:18; 1 Co. 2:10,12; Ef. 1:17,18. | ||
+ | (218) Ez. 26:26. | ||
+ | (219) Ez. 11:19; Fl. 2:13; De. 30:6; Ez. 36:27. | ||
+ | (220) Ef. 1:19; Gv. 6:44,45. | ||
+ | (221) Ca. 1:4; Sl. 110:3; Gv. 6:37; Ro. 6:16‑18. | ||
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+ | 2. Questa chiamata speciale proviene unicamente dalla grazia libera e speciale di Dio e non è motivata da alcunché che nell'uomo lo renda degno (222), anzi, in essa l'uomo rimane totalmente passivo fintanto che, risvegliato e rinnovato dallo Spirito Santo (223), egli è così posto in grado di rispondere a questa chiamata, e di ricevere la grazia offerta e comunicata in esso (224). | ||
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+ | (222) 2 Ti. 1:9; Tt. 3:4,5; Ef. 2:4,5,8,9; Ro. 9:11. | ||
+ | (223) 1 Co. 2:14; Ro. 8:7; Ef. 2:5. | ||
+ | (224) Gv. 6:37; Ez. 26:27; Gv. 5:25. | ||
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+ | 3. I bambini eletti che muoiono durante l'infanzia vengono rigenerati e salvati da Cristo per mezzo dello Spirito (225) il quale opera quando, dove e come vuole (226). Ciò rimane vero anche per tutte le persone elette che non hanno la possibilità di essere chiamate esternamente per mezzo del ministero della Parola (227). | ||
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+ | (225) Lu. 18:15,16; At. 2:38,39; Gv. 3:3,5; 1 Gv. 5:12; Ro. 8:9. | ||
+ | (226) Gv. 3:8. | ||
+ | (277) Gv. 5:12; At. 4:12. | ||
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+ | 4. Sebbene altri che non siano eletti possano essere chiamati mediante il ministero della Parola (228) e possano sperimentare alcune azioni comuni dello Spirito (229), tuttavia essi non vengono mai veramente a Cristo, e quindi non possono essere salvati (230). Tanto meno possono essere salvate quelle persone che non abbracciano la religione cristiana, per quanto siano diligenti nell'ordinare la loro vita secondo la luce della natura e la legge della religione che professano (231): asserire e sostenere che lo possano è molto pernicioso e deve essere detestato (232). | ||
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+ | (228) Mt. 22:14. | ||
+ | (229) Mt. 7:22; 13:20,21; Eb. 6:4,5. | ||
+ | (230) Gv. 6:64‑66; 8:24. | ||
+ | (231) At. 4:12; Gv. 14:6; Ef. 2:12; Gv. 4:22; 17:3. | ||
+ | (232) Gv. 9‑11; 1 Co. 16:22; Gl. 1:6‑8. | ||
Revision as of 21:34, 27 June 2011
9. IL LIBERO ARBITRIO 1. Dio ha dotato la volontà dell'uomo di una libertà naturale tale da non poter essere forzata né determinata da alcuna necessità di natura, a fare il bene o il male (203).
(203) Mt. 17:12; Gm. 1:14; De. 30:19.
2. L'uomo, nel suo stato di innocenza, aveva libertà e capacità di volere e di fare ciò che è buono e accettevole a Dio (204), ma era libero, e perciò poteva decadere da questa condizione (205).
(204) Ec. 7:29; Ge. 1:26. (205) Ge. 2:16,17; 3:6.
3. A causa della sua caduta in stato di peccato, l'uomo ha perduto totalmente la capacità di volere qualsiasi bene spirituale che accompagni la salvezza (206). Come uomo naturale, essendo totalmente avverso al bene spirituale (207) e morto nel peccato (208), non è capace, con le proprie forze, di convertirsi né di disporsi alla conversione (209).
(206) Ro. 5:6; 8:7; Gv. 15:5. (207) Ro. 3:10,12. (208) Ef. 2:1,5; Cl. 2:13. (209) Gv. 6:44,65; Ef. 2:2‑5; 2 Co. 2:14; Tt. 3:3‑5.
4. Quando Dio converte un peccatore e lo trasporta in uno stato di grazia, lo libera dalla schiavitù naturale al peccato (210), e per sola grazia lo rende capace di volere e di fare liberamente ciò che è spiritualmente buono (211). Tuttavia, a causa della corruzione residua, il peccatore non vuole unicamente né perfettamente ciò che è buono, ma vuole anche ciò che è male (212).
(210) Col. 1:13; Gv. 8:34,36. (211) Fl. 2:3; Ro. 6:18,22. (212) Ga. 5:17; Ro. 7:15‑23.
5. La volontà dell'uomo sarà resa immutabilmente e perfettamente libera di fare il bene solo nello stato di gloria (213).
(213) Ef. 4:13; Eb. 12:23; 1 Gv. 3:2; Gd. 24.
11. LA CHIAMATA EFFICACE 1. Piace a Dio di chiamare efficacemente (214), in un momento fissato ed accettevole, coloro che sono predestinati a vita. Essi vengono chiamati per mezzo della sua Parola e del suo Spirito (215) dallo stato di peccato e di morte in cui si trovano per natura a quello di grazia e di salvezza per mezzo di Gesù Cristo (216). Egli illumina le loro menti spiritualmente e in modo salvifico perché possano capire le cose di Dio (217) e sostituisce i loro cuori di pietra con un cuore di carne (218). Rinnova la loro volontà e per mezzo della sua onnipotenza fa si che desiderino e seguano ciò che è buono (219). Li attira efficacemente a Gesù Cristo (220). Tuttavia, mentre essi si avvicinano in tutta libertà, vengono resi ben disposti per mezzo della sua grazia (221).
(214) Ro. 8:30; 11:7; Ef. 1:10,11. (215) 2 Te. 2:13,14; 2 Co. 3:3,6. (216) Ro. 8:2; Ef. 2:1‑5; 2 Ti. 1:9,10. (217) At. 26:18; 1 Co. 2:10,12; Ef. 1:17,18. (218) Ez. 26:26. (219) Ez. 11:19; Fl. 2:13; De. 30:6; Ez. 36:27. (220) Ef. 1:19; Gv. 6:44,45. (221) Ca. 1:4; Sl. 110:3; Gv. 6:37; Ro. 6:16‑18.
2. Questa chiamata speciale proviene unicamente dalla grazia libera e speciale di Dio e non è motivata da alcunché che nell'uomo lo renda degno (222), anzi, in essa l'uomo rimane totalmente passivo fintanto che, risvegliato e rinnovato dallo Spirito Santo (223), egli è così posto in grado di rispondere a questa chiamata, e di ricevere la grazia offerta e comunicata in esso (224).
(222) 2 Ti. 1:9; Tt. 3:4,5; Ef. 2:4,5,8,9; Ro. 9:11. (223) 1 Co. 2:14; Ro. 8:7; Ef. 2:5. (224) Gv. 6:37; Ez. 26:27; Gv. 5:25.
3. I bambini eletti che muoiono durante l'infanzia vengono rigenerati e salvati da Cristo per mezzo dello Spirito (225) il quale opera quando, dove e come vuole (226). Ciò rimane vero anche per tutte le persone elette che non hanno la possibilità di essere chiamate esternamente per mezzo del ministero della Parola (227).
(225) Lu. 18:15,16; At. 2:38,39; Gv. 3:3,5; 1 Gv. 5:12; Ro. 8:9. (226) Gv. 3:8. (277) Gv. 5:12; At. 4:12.
4. Sebbene altri che non siano eletti possano essere chiamati mediante il ministero della Parola (228) e possano sperimentare alcune azioni comuni dello Spirito (229), tuttavia essi non vengono mai veramente a Cristo, e quindi non possono essere salvati (230). Tanto meno possono essere salvate quelle persone che non abbracciano la religione cristiana, per quanto siano diligenti nell'ordinare la loro vita secondo la luce della natura e la legge della religione che professano (231): asserire e sostenere che lo possano è molto pernicioso e deve essere detestato (232).
(228) Mt. 22:14. (229) Mt. 7:22; 13:20,21; Eb. 6:4,5. (230) Gv. 6:64‑66; 8:24. (231) At. 4:12; Gv. 14:6; Ef. 2:12; Gv. 4:22; 17:3. (232) Gv. 9‑11; 1 Co. 16:22; Gl. 1:6‑8.