Catgin 4-10
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Current revision as of 22:31, 5 June 2011
[edit] Accordo tra la giustizia delle opere buone e la giustizia della fede
Non v’è dubbio che le opere buone, compiute con una tale purezza di coscienza, sono gradite a Dio, poiché Egli non può che approvare e apprezzare la Sua giustizia quando la riconosce in noi.
Tuttavia dobbiamo stare ben in guardia di non lasciarci guidare da una tale vana fiducia in queste opere buone, da dimenticare che siamo giustificati per la sola fede in Cristo; poiché, dinanzi a Dio, non vale nessuna giustizia d’opere, se non quella che corrisponde alla sua giustizia.
Perciò, non basta che colui che cerca d’essere giustificato mediante le opere compia certe opere buone, ma è necessario che obbedisca in modo perfetto alla legge, dalla quale perfetta obbedienza certo sono ancora molto lontani anche quelli che più di tutti gli altri hanno progredito nella legge del Signore.
Di più, se pure la giustizia di Dio volesse accontentarsi d’una sola opera buona, il Signore non troverebbe tuttavia neppure un’opera buona nei suoi santi, che per quanto meritoria egli potesse lodare come giusta.
Poiché, per quanto ciò possa sembrare strano, pure è verissimo che noi non compiamo opera alcuna che sia assolutamente perfetta e che non sia oscurata da alcuna macchia. E perché noi siamo tutti peccatori, e vi sono in noi parecchi residui di peccato, dobbiamo venire giustificati da qualche cosa fuori di noi, cioè abbiamo sempre bisogno di Cristo, affinché dalla sua perfezione venga ricoperta la nostra imperfezione, dalla sua purezza venga lavata la nostra impurità, dalla sua obbedienza sia cancellata la nostra iniquità; e infine affinché dalla sua giustizia ci venga imputata giustizia gratuitamente, cioè senza considerazione alcuna delle nostre opere, che non sono di tal valore che possano reggere al giudizio di Dio.
Ma quando le nostre macchie, che nel cospetto di Dio potrebbero contaminare le nostre opere, vengono in tal modo coperte, il Signore non vede più in esse se non una completa purezza e santità. Perciò le onora con grandi titoli e lodi, e le chiama e le reputa giuste e promette loro una buona remunerazione.
Insomma, dobbiamo affermare che la compagnia di Cristo ha un tal valore, che per essa noi non solo veniamo reputati giusti gratuitamente, ma le stesse opere nostre vengono considerate giuste e ricompensate con una retribuzione eterna.