Catmagwest101

From Diwygiad

(Difference between revisions)
(Created page with 'D/R 100 - indice - D/R 102 ---- ---- D/R 100 - indice - D/R 102')
Line 1: Line 1:
[[catmagwest100|D/R 100]] - [[catmagwest|indice]] - [[catmagwest102|D/R 102]]
[[catmagwest100|D/R 100]] - [[catmagwest|indice]] - [[catmagwest102|D/R 102]]
----
----
 +
'''D. 101. Qual è la prefazione dei Dieci Comandamenti?'''
 +
'''R. La prefazione dei Dieci Comandamenti è contenuta in queste parole: “Io sono il SIGNORE, il tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla casa di schiavitù".'''
 +
'''In queste parole Dio manifesta la Sua sovranità in quanto Egli è YAHWEH, l’eterno, immutabile ed onnipotente Iddio; il quale ha da Sé stesso il Suo essere, come pure ad ogni Sua Parola ed opera'''.
 +
'''Egli è il Dio che si lega con un patto, come con l’antico Israele, con tutto il Suo popolo. Come Egli, infatti, l’ha fatto uscire dalla loro schiavitù in Egitto, così Egli ci libera dalla nostra schiavitù spirituale.'''
 +
 +
'''Noi siamo quindi tenuti ad avere Lui soltanto come nostro Dio ed ad osservare tutti i Suoi comandamenti.'''
 +
 +
== Riferimenti biblici ==
 +
 +
*'''La prefazione ai Dieci Comandamenti.''' "Tu amerai dunque il SIGNORE, il tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l'anima tua e con tutte le tue forze" (Esodo 20:2); "Io sono il SIGNORE, il tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla casa di schiavitù" (Deuteronomio 5:6).
 +
*'''L'assoluta sovranità di Dio.''' ''"Così parla il SIGNORE, re d'Israele e suo salvatore, il SIGNORE degli eserciti: Io sono il primo e sono l'ultimo, e fuori di me non c'è Dio"'' (Isaia 44:6).
 +
*'''L'aseità di Dio.''' ''"Dio disse a Mosè: «Io sono colui che sono». Poi disse: «Dirai così ai figli d'Israele: "l'IO SONO mi ha mandato da voi"»"'' (Esodo 3:14).
 +
*'''La rivelazione del nome Jahweh.''' ''"Io apparvi ad Abraamo, a Isacco e a Giacobbe, come il Dio onnipotente; ma non fui conosciuto da loro con il mio nome di SIGNORE"'' (Esodo 6:3).
 +
*'''Dio è il Creatore e il Sostenitore di ogni cosa.''' ''"Il Dio che ha fatto il mondo e tutte le cose che sono in esso, essendo Signore del cielo e della terra, non abita in templi costruiti da mani d'uomo; (...) Difatti, in lui viviamo, ci moviamo, e siamo, come anche alcuni vostri poeti hanno detto: "Poiché siamo anche sua discendenza"''(Atti 17:24,28).
 +
*'''Dio ha stabilito un patto non solo con l'antico Israele, ma anche con i credenti che provengono dal paganesimo.''' ''"Stabilirò il mio patto fra me e te e i tuoi discendenti dopo di te, di generazione in generazione; sarà un patto eterno per il quale io sarò il Dio tuo e della tua discendenza dopo di te"'' (Genesi 17:7); ''“Dio è forse soltanto il Dio dei Giudei? Non è egli anche il Dio degli altri popoli? Certo, è anche il Dio degli altri popoli”'' (Romani 3:29).
 +
*'''Dio redime il Suo popolo dalla schiavitù spirituale e dalla tirannia umana.''' ''“…di concederci che, liberati dalla mano dei nostri nemici, lo serviamo senza paura, in santità e giustizia, alla sua presenza, tutti i giorni della nostra vita”'' (Luca 1:74:75).
 +
*'''La sovranità di Dio e della Sua opera di redenzione esige che noi le rendiamo totale adesione ed assoluta ubbidienza.''' ''"…ma come colui che vi ha chiamati è santo, anche voi siate santi in tutta la vostra condotta, poiché sta scritto: «Siate santi, perché io sono santo». E se invocate come Padre colui che giudica senza favoritismi, secondo l'opera di ciascuno, comportatevi con timore durante il tempo del vostro soggiorno terreno; sapendo che non con cose corruttibili, con argento o con oro, siete stati riscattati dal vano modo di vivere tramandatovi dai vostri padri”'' (1 Pietro 1:15-18).
 +
 +
== Commento ==
 +
 +
La prefazione ai Dieci Comandamenti è importante perché ne è parte integrale e costituisce il fondamento dei comandamenti che seguono. Questa prefazione afferma le ragioni per le quali siamo in obbligo di ubbidire ai Comandamenti: (a) l'assoluta sovranità di Dio e (b) l'opera di redenzione operata da Dio.
 +
 +
Questa prefazione mette chiaramente in rilievo che i Dieci Comandamenti non sono un prodotto della cultura umana, né si basano su considerazioni utilitaristiche. I Dieci Comandamenti sono assolutamente teocentrici e non si possono staccare dal loro Autore come se fosse possibile "apprezzarne il contenuto" ed ignorarne la loro divina origine e la responsabilità che abbiamo verso Dio. L'autorità che sostiene la legge morale è quella di Dio stesso: ignorarla vuol dire travisarla del tutto.
 +
 +
La sovranità di Dio è l'autorità assoluta, suprema ed incontestabile dell'intero universo, il Suo dominio su tutte le cose. Dio è supremo su tutte le creature perché egli è sovrano. "Egli è l'unica fonte di tutta l'esistenza; da Lui, per mezzo di Lui e per Lui sono tutte le cose. Egli esercita un dominio assolutamente sovrano sopra di esse, al fine di fare, per mezzo di esse, tutto ciò che a Lui piace" (CFW 2:2). Nessuna creatura ha titolo di mettere in questione uno qualsiasi degli atti di Dio: farlo sarebbe il colmo dell'empietà e dell'irriverenza. La sovranità di Dio implica pure che Egli ha un carattere ultimo: non c'è principio o legge che possa considerarsi oltre ed al di sopra di Lui al quale Egli debba piegarsi. Dio è responsabile solo a Sé stesso: la Sua propria natura è la sola Sua legge. Non c'è nulla al di sopra od oltre Lui. La sovranità di Dio si manifesta particolarmente nell'opera di redenzione. L'opera di redenzione dal peccato è completamente opera Sua ed i benefici della stessa sono elargiti esclusivamente per Suo beneplacito. Egli salva esattamente chi Lui si propone di salvare, e lo fa mediante la sua potenza sovrana ed onnipotente.
 +
 +
L'origine del Nome YAHWEH, spesso reso nelle Bibbie come "il Signore" è basato sulle consonanti ebraiche JHWH. La lingua ebraica antica era scritta solo con le consonanti. Il lettore doveva supplirne le vocali. Le vocali dei testi ebraici sono state introdotte solo molto più tardi, tanto che la pronuncia di YHWH rimane incerta, Jahweh essendo solo congetturale. Gli ebrei considerano "impronunciabile" il nome di Dio, perché troppo sacro per poterlo fare. lo sostituiscono così con ADONAI, vale a dire "Signore". La dizione "Geova" che talvolta si ode usare, è ottenuta inserendo in YHWH le vocali di ADONAI, risultandone così in un ibrido. Ciò che importa, però, non è la dizione  di questo nome, ma il suo significato. Il significato di YHWH è stato rivelato al tempo di Mosè (Esodo 6:2-3) e la chiave si trova in Esodo 3:14-15 e 33:19. Dio dice a Mosè: "Io sono quel che sono" ed istruisce Mosè a dire al popolo di Israele: «Dirai così ai figli d'Israele: "l'IO SONO mi ha mandato da voi"». Nel versetto seguente (Esodo 3:15) il verbo "IO SONO" è mutato alla terza persona, significando così "EGLI È", scritto dalle lettere ebraiche come JHWH e tradotto "Signore" o "l'Eterno", "Io sono quegli che sono" significa che Dio è sovrano e auto-determinante, non limitato o influenzabile da alcunché si trovi fuori da sé. Esodo 33:19: «Io farò passare davanti a te tutta la mia bontà, proclamerò il nome del SIGNORE davanti a te; farò grazia a chi vorrò fare grazia e avrò pietà di chi vorrò avere pietà» spiega come la sovranità di Dio si manifesti nell'impartire la grazia della salvezza. Potremmo così dire che il nome JAHWEH descrive Dio come il Dio che, nella Sua assoluta sovranità e libertà manifesta la Sua misericordia nel contesto di un patto sui Suoi eletti, redimendoli dal peccato con la Sua sovrana potenza ed attraendoli nella Sua comunione.
 +
 +
Il fatto che nella prefazione ai Dieci Comandamenti si menzioni la liberazione di Israele dalla schiavitù d'Egitto indica che prima viene la salvezza per grazia e poi l'osservanza dei Comandamenti. Noi, infatti, non possiamo nemmeno pensare di poter ubbidire ai comandamenti di Dio nel modo dovuto senza essere stati prima liberati dal potere disabilitante del peccato, così come un popolo schiavo non avrebbe avuto la possibilità di vivere ed apprezzare appieno l'osservanza della legge morale di Dio. L'opera di redenzione ci pone di fronte al dovere di mostrare a Dio la nostra riconoscenza ubbidendo alla Sua legge. Tutti hanno il dovere di ubbidire alla legge morale. Il popolo di Dio ha "un motivo in più" per farlo: l'essere stato salvato per grazia dal peccato e dalle sue eterne conseguenze. Il termine "casa di schiavitù" mette in rilievo e simbolizza quanto la creatura umana sia asservita al peccato e quanto grande sia l'esserne liberati.
 +
 +
Siamo quindi tenuti ad avere YHWH come nostro unico Dio manifestandogli la fiducia che Egli merita e l'ubbidienza alla quale noi siamo verso di Lui tenuti.
----
----
[[catmagwest100|D/R 100]] - [[catmagwest|indice]] - [[catmagwest102|D/R 102]]
[[catmagwest100|D/R 100]] - [[catmagwest|indice]] - [[catmagwest102|D/R 102]]

Revision as of 19:56, 15 June 2011

D/R 100 - indice - D/R 102


D. 101. Qual è la prefazione dei Dieci Comandamenti?

R. La prefazione dei Dieci Comandamenti è contenuta in queste parole: “Io sono il SIGNORE, il tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla casa di schiavitù".

In queste parole Dio manifesta la Sua sovranità in quanto Egli è YAHWEH, l’eterno, immutabile ed onnipotente Iddio; il quale ha da Sé stesso il Suo essere, come pure ad ogni Sua Parola ed opera.

Egli è il Dio che si lega con un patto, come con l’antico Israele, con tutto il Suo popolo. Come Egli, infatti, l’ha fatto uscire dalla loro schiavitù in Egitto, così Egli ci libera dalla nostra schiavitù spirituale.

Noi siamo quindi tenuti ad avere Lui soltanto come nostro Dio ed ad osservare tutti i Suoi comandamenti.

Riferimenti biblici

  • La prefazione ai Dieci Comandamenti. "Tu amerai dunque il SIGNORE, il tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l'anima tua e con tutte le tue forze" (Esodo 20:2); "Io sono il SIGNORE, il tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla casa di schiavitù" (Deuteronomio 5:6).
  • L'assoluta sovranità di Dio. "Così parla il SIGNORE, re d'Israele e suo salvatore, il SIGNORE degli eserciti: Io sono il primo e sono l'ultimo, e fuori di me non c'è Dio" (Isaia 44:6).
  • L'aseità di Dio. "Dio disse a Mosè: «Io sono colui che sono». Poi disse: «Dirai così ai figli d'Israele: "l'IO SONO mi ha mandato da voi"»" (Esodo 3:14).
  • La rivelazione del nome Jahweh. "Io apparvi ad Abraamo, a Isacco e a Giacobbe, come il Dio onnipotente; ma non fui conosciuto da loro con il mio nome di SIGNORE" (Esodo 6:3).
  • Dio è il Creatore e il Sostenitore di ogni cosa. "Il Dio che ha fatto il mondo e tutte le cose che sono in esso, essendo Signore del cielo e della terra, non abita in templi costruiti da mani d'uomo; (...) Difatti, in lui viviamo, ci moviamo, e siamo, come anche alcuni vostri poeti hanno detto: "Poiché siamo anche sua discendenza"(Atti 17:24,28).
  • Dio ha stabilito un patto non solo con l'antico Israele, ma anche con i credenti che provengono dal paganesimo. "Stabilirò il mio patto fra me e te e i tuoi discendenti dopo di te, di generazione in generazione; sarà un patto eterno per il quale io sarò il Dio tuo e della tua discendenza dopo di te" (Genesi 17:7); “Dio è forse soltanto il Dio dei Giudei? Non è egli anche il Dio degli altri popoli? Certo, è anche il Dio degli altri popoli” (Romani 3:29).
  • Dio redime il Suo popolo dalla schiavitù spirituale e dalla tirannia umana. “…di concederci che, liberati dalla mano dei nostri nemici, lo serviamo senza paura, in santità e giustizia, alla sua presenza, tutti i giorni della nostra vita” (Luca 1:74:75).
  • La sovranità di Dio e della Sua opera di redenzione esige che noi le rendiamo totale adesione ed assoluta ubbidienza. "…ma come colui che vi ha chiamati è santo, anche voi siate santi in tutta la vostra condotta, poiché sta scritto: «Siate santi, perché io sono santo». E se invocate come Padre colui che giudica senza favoritismi, secondo l'opera di ciascuno, comportatevi con timore durante il tempo del vostro soggiorno terreno; sapendo che non con cose corruttibili, con argento o con oro, siete stati riscattati dal vano modo di vivere tramandatovi dai vostri padri” (1 Pietro 1:15-18).

Commento

La prefazione ai Dieci Comandamenti è importante perché ne è parte integrale e costituisce il fondamento dei comandamenti che seguono. Questa prefazione afferma le ragioni per le quali siamo in obbligo di ubbidire ai Comandamenti: (a) l'assoluta sovranità di Dio e (b) l'opera di redenzione operata da Dio.

Questa prefazione mette chiaramente in rilievo che i Dieci Comandamenti non sono un prodotto della cultura umana, né si basano su considerazioni utilitaristiche. I Dieci Comandamenti sono assolutamente teocentrici e non si possono staccare dal loro Autore come se fosse possibile "apprezzarne il contenuto" ed ignorarne la loro divina origine e la responsabilità che abbiamo verso Dio. L'autorità che sostiene la legge morale è quella di Dio stesso: ignorarla vuol dire travisarla del tutto.

La sovranità di Dio è l'autorità assoluta, suprema ed incontestabile dell'intero universo, il Suo dominio su tutte le cose. Dio è supremo su tutte le creature perché egli è sovrano. "Egli è l'unica fonte di tutta l'esistenza; da Lui, per mezzo di Lui e per Lui sono tutte le cose. Egli esercita un dominio assolutamente sovrano sopra di esse, al fine di fare, per mezzo di esse, tutto ciò che a Lui piace" (CFW 2:2). Nessuna creatura ha titolo di mettere in questione uno qualsiasi degli atti di Dio: farlo sarebbe il colmo dell'empietà e dell'irriverenza. La sovranità di Dio implica pure che Egli ha un carattere ultimo: non c'è principio o legge che possa considerarsi oltre ed al di sopra di Lui al quale Egli debba piegarsi. Dio è responsabile solo a Sé stesso: la Sua propria natura è la sola Sua legge. Non c'è nulla al di sopra od oltre Lui. La sovranità di Dio si manifesta particolarmente nell'opera di redenzione. L'opera di redenzione dal peccato è completamente opera Sua ed i benefici della stessa sono elargiti esclusivamente per Suo beneplacito. Egli salva esattamente chi Lui si propone di salvare, e lo fa mediante la sua potenza sovrana ed onnipotente.

L'origine del Nome YAHWEH, spesso reso nelle Bibbie come "il Signore" è basato sulle consonanti ebraiche JHWH. La lingua ebraica antica era scritta solo con le consonanti. Il lettore doveva supplirne le vocali. Le vocali dei testi ebraici sono state introdotte solo molto più tardi, tanto che la pronuncia di YHWH rimane incerta, Jahweh essendo solo congetturale. Gli ebrei considerano "impronunciabile" il nome di Dio, perché troppo sacro per poterlo fare. lo sostituiscono così con ADONAI, vale a dire "Signore". La dizione "Geova" che talvolta si ode usare, è ottenuta inserendo in YHWH le vocali di ADONAI, risultandone così in un ibrido. Ciò che importa, però, non è la dizione di questo nome, ma il suo significato. Il significato di YHWH è stato rivelato al tempo di Mosè (Esodo 6:2-3) e la chiave si trova in Esodo 3:14-15 e 33:19. Dio dice a Mosè: "Io sono quel che sono" ed istruisce Mosè a dire al popolo di Israele: «Dirai così ai figli d'Israele: "l'IO SONO mi ha mandato da voi"». Nel versetto seguente (Esodo 3:15) il verbo "IO SONO" è mutato alla terza persona, significando così "EGLI È", scritto dalle lettere ebraiche come JHWH e tradotto "Signore" o "l'Eterno", "Io sono quegli che sono" significa che Dio è sovrano e auto-determinante, non limitato o influenzabile da alcunché si trovi fuori da sé. Esodo 33:19: «Io farò passare davanti a te tutta la mia bontà, proclamerò il nome del SIGNORE davanti a te; farò grazia a chi vorrò fare grazia e avrò pietà di chi vorrò avere pietà» spiega come la sovranità di Dio si manifesti nell'impartire la grazia della salvezza. Potremmo così dire che il nome JAHWEH descrive Dio come il Dio che, nella Sua assoluta sovranità e libertà manifesta la Sua misericordia nel contesto di un patto sui Suoi eletti, redimendoli dal peccato con la Sua sovrana potenza ed attraendoli nella Sua comunione.

Il fatto che nella prefazione ai Dieci Comandamenti si menzioni la liberazione di Israele dalla schiavitù d'Egitto indica che prima viene la salvezza per grazia e poi l'osservanza dei Comandamenti. Noi, infatti, non possiamo nemmeno pensare di poter ubbidire ai comandamenti di Dio nel modo dovuto senza essere stati prima liberati dal potere disabilitante del peccato, così come un popolo schiavo non avrebbe avuto la possibilità di vivere ed apprezzare appieno l'osservanza della legge morale di Dio. L'opera di redenzione ci pone di fronte al dovere di mostrare a Dio la nostra riconoscenza ubbidendo alla Sua legge. Tutti hanno il dovere di ubbidire alla legge morale. Il popolo di Dio ha "un motivo in più" per farlo: l'essere stato salvato per grazia dal peccato e dalle sue eterne conseguenze. Il termine "casa di schiavitù" mette in rilievo e simbolizza quanto la creatura umana sia asservita al peccato e quanto grande sia l'esserne liberati.

Siamo quindi tenuti ad avere YHWH come nostro unico Dio manifestandogli la fiducia che Egli merita e l'ubbidienza alla quale noi siamo verso di Lui tenuti.


D/R 100 - indice - D/R 102

Personal tools