Alexander Nievsky

From Skias Oneros

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'''Alexander Nievsky''' ha una vita turbolenta a tratti, segnata dalla tragedia, dalla maledizione e dall'avevrsa sorte. Il suo è un destino di sangue, morte e disperazione, ma non fu sempre così. L'uomo che oggi vaga nel mondo spazzato dalla ''Tempesta del Chaos'' non è che una pallida ombra di Alexander, quello che resta di quest'uomo dopo che il burattinaio ha tirato le fila e ripreso in mano il suo giocattolo. Ecco la il passato di Alexander.
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Alexander gemello di [[Nails Nievsky |Nails]] nacque in una misera casa di ''Praag'' in un giorno imprecisato dell'inverno di trentacinque anni fa. Dei primissimi anni si conservano pochissimi ricordi, il bambino decisamente debole riuscì a superare il primo tremendo inverno di ''Kislev'' e così crebbe insieme al fratello curati e coccolati da una madre amorevole di cui non ci resta neppure il nome. Il [[Melki-Tsedek (Arioch)| padre]] molto assente non ha neppure un volto per i bambini che comunque crescono bene, in un ambiente tranquillo nonostante gli stenti, nonostante una misera abitazione che in inverno ghiacciava e rendeva la vita tremenda.
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All'età di quattro anni quando i gemelli stavano iniziando a prendere consapevolezza di se stessi, imparavano a conoscere il mondo e iniziavano ad avere le primi vivide memorie il padre scomparve, non si sa dove ne come. La madre disse solo che era partito e che non si sapeva molto di lui, furano anni difficilissimi di stenti, ma anni ricolmi dell'amore della madre.
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Poi un giorno molto triste anche la madre venne a mancare, i bambini non conservano alcuna precisa memoria di quegli eventi, ma venne detto loro che una malattia aveva portato via anche l'unica persona che poteva curarli, ricordano qualcosa di quel periodo ma sono visioni poco chiare, sanno solo che la madre era malata e che un giorno morì. Così loro a soli sei anni rimasero soli nella piccola casa di ''Praag'' a provevdere a loro stessi per le vie della città maledetta.
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Ma erano bambini svegli, e aiutandosi l'un l'altro riuscirono a crescere, rubando o lavorando e arrivarono all'età di nove anni. E fu una notte simile a quella in cui erano nati che una visione venen a loro, inizialmente confusa riconobbero la voce della madre scomparsa, e compresero da quelle parole che la madre non era morta per malattia, ma qualcuno, si di certo il loro scomparso padre doveva averla uccisa, con questa consapevolezza e attanagliati dagli incubi notte dopo notte i gemelli meditarono vendetta. 
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Decisero di punire chi li aveva privati della loro infanzia, chi aveva così tremendamente ucciso una amorevole donna e spinti da questa decisione iniziarono ad alleanrsi, crebbero forti e robusti dei veri uomini del nord temprati dal freddo e dalle lotte per soprevvivere. Poi un giorno accadde un evento imprevisto.
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Avevano entrambi quindici anni quando Alexander conobbe un incantevole fanciulla poco più grande di lui, anche lei faceva parte di quella grande massa di popolo di ''Praag'' il suo nome era [[Nadia]] i suoi occhi del color del ghiaccio incantarono da subito il giovane Alexander che intraprese con lei una relazione che lo portò a volersi allontanare dai suoi propositi di vendetta. Il fratello Nails anche egli innamorato della ragazza, tentò di portargliela via e per una serie di circostanze incredibili e llegate al destino di Alexander, la ragazza rimase con Nails mentre in un freddo girno Alexander partì per vendicare la madre.
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Così finisce il periodo di vita insieme a Nails, il fratello tradì in quel giorno di venti anni fa i suoi propositi, ma guadagnò una moglie e una vita relativamente tranquilla, mentre Alexander prese la via delle nevi e andò a nord, solo e senza meta vagò per mesi, vicino alla morte giunse in un piccolo villaggio ai confini con la desolazione e qui scoprì gli orrori di quel luogo e incontrò un uomo che avrebbe segnato il suo destino. Inizialmente scappò da quel luogo maledetto, ma poi una visione e la paura della morte lo spinsero a tornare indietro, ormai aveva dimenticato il suo proposito di vendetta e così Alexander immemore della visione della madre tornò nel piccolo villaggio maledetto a nord di ''Praag''.
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Unico abitante del villaggio un uomo, o forse sarebe meglio dire un ombra che ammalò il ragazzo con le sue parole, spinse la sua mente a spaziare e a pensare a cose alle quali non aveva mai pensato, quell'ombra di fece chiamare [[Melki-Tsedek (Arioch)| Melki-Tsedek]] e divenne il maestro di stregoneria del giovane Alexander che in breve apprese i trucchi minori e temprò il suo spirito rendendolo pronto ad accogliere l'energia del ''Chaos''.
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Gli anni intanto trascorrevano rapidi nell'alternarsi delle stagioni, Alexander cresceva in età e potere e conosceva cose che avrebbero rovinato la sua esistenza, ma che gli donarono un immeso potere. Con questa nuova conoscenza partì per andare a sud a compiere una missione per conto del maestro, viaggiò a lungo e poi quando si fermò intraprese lunghi e complessi esperimenti di magia che più di una volta lo spinsero fino agli estremi limiti dello spirito umano, alle porte del Chaos e oltre nelle tenebre indistinte dove la ragione è perduta e subentra la follia per lo stregone pervaso dal potere. Fu un periodo difficile che come tutti gli altri Alexander superò egregiamente riuscendo a completare il compito assegnatogli, così tornò da Maestro a nord.   
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Alexander giunse nel villaggio abbandonato e qui ritrovò il suo maestro, ma per lui iniziava una nuova vita. Il maestro si compiaque dei risultati ottenuti e decise che era il tempo di donare al suo allievo l'estrema conoscenza di cui necessitava così condusse Alexander in un luogo che solo nei suoi peggiori incubi d'infanzia Alexander aveva visto, e allora gli fu tutto chiaro.
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Rivide il volto dell'uomo che aveva ucciso la madre, rivide il luogo e seppe che quelli era suo padre che anni prima era fuggito da ''Praag'' così come anche lui aveva fatto, seppe questo e molto altro, vide il potere e la maledizione che affligevano il maestro Melki-Tsedek e ne rimase segnato. Così nacque il Burattino e così trapasò Alexander.
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Quello che accadde dopo è solo sangue e disperazione. La maledizione condusse Alexander in breve alla follia, ma prima che la ragione lo abbandonasse e il suo destino si fosse compiuto punì il padre per tutte le sue colpe. Così trapassò Arioch Nievsky e con la sua morte la maledizione della famiglia passò ad Alexander che da quel momento fu a tutti gli effetti l'unico vero erede della famiglia e della sua maledizione, un folle ''stregone del Chaos'' guidato solo dalla sua visione distorta e da un oscuro burattinaio.
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Ucciso il padre e vendicata quindi la madre distrusse quel luogo di disperazione tornò a ''Praag'' nel vano tentativo di sfuggire alle ombre che ormai attanagliavano la sua esistenza e la sua mente. A ''Praag'' ritrovò la sua famiglia, quella che non aveva avuta. Rivide il fratello ''Nails'' che si era sposato con ''Nadia'' e che adesso conduceva un esistenza tranquilla nella loro piccola casetta, aveva avuto due figli ancora piccolissimi e così trascorreva i suoi anni.
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Alexander giunse e fu accolto nonostante non fosse più l'uomo di un tempo, la sua mente alla vista di quella famiglia così amorevole fu colpita da follia, invano si domandò perchè a lui quel triste destino mentre al suo gemello, sangue del suo sangue e sua perfetta coia fosse andata una tranquilla vita lontano dagli affanni del mondo, lontano dalla diperazione del ''Chaos''. La risposta non tardò ad arrivare e in una notte Alexander cancellò quella famiglia, il burattinaio aveva richiesto un tributo di sangue, la sua mente ormai totalmente folle e pervasa da una volontà non propria sterminò nella maniera più granguignolesca possibile quelle persone. Così giunge alla fine la sua triste storia, un uomo senza anima adesso vaga nel mondo, la sua follia lo spinge a distruggere il demone che lo pervade lo rende un giocattolo, una marionetta della magia e lui ne è felice, conosce un potere a molti negato, un potere così grande che la mente vacilla di fronte ad esso ma che lo rende unico nel mondo. Questa è la storia di Alexander Nievsky.
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Revision as of 16:53, 12 January 2007

Alexander Nievsky

Excitate Vos e Somno Liberi Mei

Profilo
Nome Alexander Nievsky
Soprannomi Il Burattino
Classe attuale Stregone del Caos
Caratteristiche fisiche
Sesso Maschio
Razza Umano
Altezza 189 Cm
Peso 91 Kg
Corporatura Robusta
Occhi Rossi
Capelli //
Segni Particolari Volto Dipinto
Caratteristiche socioculturali
Religione Tzeentch
Estrazione sociale Popolano
Reputazione Pessima
Provenienza/Residenza Praag (Kislev)
Caratteristiche anagrafiche
Età 35 anni
Data di nascita //
Data di Morte //
Luogo di Nascita Praag
L'alba del Burattino

"...Io ti osservo,vedo l' odio nei tuoi occhi,ben mascherato dietro i tuoi modi cortesi. Io ascolto. Conosco la terrificante oscurità che si nasconde dietro le tue ben architettate bugie. Io ti attendo ai confini della follia. Io assaggio il dolore della tua mente,lo spasmodico desiderio della fine di questa sciarada. Io abito gli negli oscuri pozzi della tua anima. Nelle ombre favorisco la venuta del mio tempo. Aspetto pazientemente che tu apra gli occhi e realizzi che è solo per la mia volontà che tu respiri. Perché io sono Tzeentch e tu sei il burattino che danza al ritmo della mia musica..." -Ikki della Fenice-

Contents

Premesse

Alexander Nievsky è un Personaggio Giocante dell'avventura di Skias Oneros. Avventura attualmente in evoluzione. Per questo motivo le notizie riportate in seguito saranno parziali. In seguito saranno illustrate alcune caratteristiche fondamentali del personaggio, saranno riportare alcune notizie generali sulla sua vita e nonchè le fonti che hanno ispirato questo personaggio.

Aspetto fisico

Alexander è un uomo molto alto e robusto, spalle ampie e grandi braccia lo rendono imponente a vedersi. Ma nonostante questa figura imponente la sua muscolatura non è per nulla tonica. In genere si mostra leggermente più basso di quello che è realmente in quanto spesso cammina curvo sotto il peso degli anni. Grandi mani da contadino sono il risultato dei lunghi inverni al nord, temprato dal gelo di Kislev, Alexander è un vero uomo delle steppe, volto squadrato e poco espressivo, un grosso naso imperfetto così appare il suo volto, ma quello che manca in espressività al volto lo hanno gli occhi, profondi, così tanto da potercisi perdere dentro. Gli occhi sono di un rosso intenso, quasi fiammeggiate se si guarda bene, comunicano tutta la forza che quest'uomo ha dentro. I capelli un tempo neri adesso sono totalmente assenti dal capo, caduti col passare degli anni, ma il particolare che a nessuno può sfuggire è la colorazione del suo volto e della testa. Un fondo rosso, un rosso inteso interrotto solo da linee nere, casuali dai contorni imprecisi formano una sorta di dicegna poco chiaro sul suo volto, disegno che continua anche sulla testa, il nero del disegno non è profondo più che altro sembra essere fuligine. Indossa solitamente una pesante veste nera di lana poco raffinata eppure stremamemnte morbida, la veste lo copre totalmente ed è provvista di un cappuccio che in genere porta alzato per coprire la testa e conferire al volto un aura di mistero, un ombra dalla quale emergono solo gli occhi rossi. Alla spalla destra, a mo di spallina di armatura porta una maschera, unico segno che interrompe la monotonia della veste. Questra maschera che occasionalmente mette in combattimento ha per lui un preciso significato, è bianca e legata alla spalla così come al volto da due cinghiette in pelle. Non ha molte decorazioni se si eccettuano due cerchi che delimitano il buco degli occhi e una linea nera che lascia intendere la posizione del naso, per il resto non ha neppure buchi per la bocca e per il naso. Anche la maschera serve a conferire alla sua figura un aura particolare, in combattimento dal volto inespressivo della maschera emergono solo due cerchi rossi, gli occhi dello Stregone del caos, avvampati per la furia magica di Tzeentch che in lui scorre pura.

Personalità

Facile all'ira, pronto ad uccidere senza alcun problema. Inutilmente violento a volte ed estremamente propenso a fare del male se ne ha la possibilità, il suo massimo piacere è la distruzione. La sua massima aspirazione vedere la magia corrompere il mondo e riportarlo all'unita primordiale del Chaos. Alexander non pensa mai troppo alle sue azioni, sa di essere guidato da una forza superiore, e anche se volesse opporsi non sarebbe possibile vincere una volontà superiore alla sua. E per questo la sua volontà è praticamente inesistente, la sua personalità si riduce a un continuo ordine e comando. A una costrizione che il tempo gli ha reso familiare e quasi piacevole. La follia che si cela in ogni suo gesto è l'unica cosa che si potrebbe dire unifica la sua personalià. In ogni azione vige la legge della follia, dietro ogni scelta più o meno volontaria c'è un disegno, che vuole la sua volontà sconfitta e la sua magia dominante su ogni cosa. Questi è Alexander Nievsky semplice come un bambino eppure capace di far tremare i grandi, incomprensibile sempre e comunque, un enigma per molti un mistero per chi lo ha visto agire.

Reputazione

Assolutamente sconosciuto al mondo, la [Tempesta del Caos] dove grandi campioni si sono affrontati non ha conosciuto il suo nome, le armate di Tseench non hanno avuto Alexander fra le loro fila. E Alexander è quasi contento di questo anonimato, sa che la fama vorrebbe dire molti più nemici, sa che se solo qualcuno scorprisse chi è realmente, se solo qualcuno riuscisse a penetrare i suoi pensieri più profondi lo cercherebbe di eliminare prima che la sua ora sia giunta. Se qualcuno ha avuto però modo di conoscerlo non ha certo conservato un buon ricordo, o addirittura non ha servbato alcun ricordo visto la che sua vita si è conclusa prematuramente. Per adesso Alexander incede nelle ombre, sicuro di non essere visto, e conta di restare molto a lungo in questo anonimato.

Stile di combattimento

Magia, questo è l'imperativo di Alexander. Non conosce altro se non la Magia, su di essa si concentra da anni e solo lei è capace di renderlo potente e pericoloso. Non ama molto combattere in prima linea, anzi ne sarebbe incapace. Ma ama profondamente sgozzare un nemico mentre dorme o alle spalle, l'importante e non trovarselo davanti, sveglio e pronto a ucciderlo. Quando si trova suo malgrado impegnato in una lotta fa di tutto per non essere colpito, fugge, si nasconde pur di evitare di trovarsi facci a afaccia col nemico. Poi quando gode della sicurezza di una buona posizione lascia che la magia prenda il sopravvento sulla sua umanità. Lascia che l'energia primordiale scorra in lui senza controllo e allora le porte del regno del Chaos si splancano e viene fuori ogni orrore che sia possibile concepire, ombre ed esseri infernali su ordine dello Stregone del Caos dilaniano i nemici senza alcuna pietà. Chi sa cosa è un demone, chi conosce che orrore di provi di fronte a un essere immondo sa anche che deve temere uno stregone come Alexander. La syua furia in combattimento è inarrestabile, la sua magia precisa e distruttrice, questo è tutto quello che Alexander possiede, e fin quando resterà in vita questo è tutto quello che serve possiamo dire per sopravviere.

Possedimenti peculiari

Alexander non possiede nulla di particolare se si eccettua la sua maschera.

Maschera di Malkut

Antica maschera che si tramanda da generazioni all'interno della famiglia Nievsky, è l'unico simbolo di appartenenza alla famiglia maledetta dei Nievsky. Non sembra avevere alcuna particolarità, ma è comunque una mascherà di ottima fattura in metallo smaltato. Il metallo gelido e a contatto diretto con la pelle del volto, lo smalto la rende molto bella ma anche estremamente incomprensibile. I disegni sono assenti, la maschera altrimenti piatta ha solo la protuberanza del naso e due buchi rotondi per gli occhi. Uniche note di colore sulla maschera totalmente smaltat di colore bianco sono due cerchi neri che contornano le cavità oculari e una linea che segna il rialzo del naso. Non ha aperture ne per la bocca ne per il naso. Viene legata dietro la nuca con due cinghiette in pelle nera.

Biografia

Alexander Nievsky ha una vita turbolenta a tratti, segnata dalla tragedia, dalla maledizione e dall'avevrsa sorte. Il suo è un destino di sangue, morte e disperazione, ma non fu sempre così. L'uomo che oggi vaga nel mondo spazzato dalla Tempesta del Chaos non è che una pallida ombra di Alexander, quello che resta di quest'uomo dopo che il burattinaio ha tirato le fila e ripreso in mano il suo giocattolo. Ecco la il passato di Alexander.

Excitate Vos e Somno, Liberi mei

Alexander gemello di Nails nacque in una misera casa di Praag in un giorno imprecisato dell'inverno di trentacinque anni fa. Dei primissimi anni si conservano pochissimi ricordi, il bambino decisamente debole riuscì a superare il primo tremendo inverno di Kislev e così crebbe insieme al fratello curati e coccolati da una madre amorevole di cui non ci resta neppure il nome. Il padre molto assente non ha neppure un volto per i bambini che comunque crescono bene, in un ambiente tranquillo nonostante gli stenti, nonostante una misera abitazione che in inverno ghiacciava e rendeva la vita tremenda. All'età di quattro anni quando i gemelli stavano iniziando a prendere consapevolezza di se stessi, imparavano a conoscere il mondo e iniziavano ad avere le primi vivide memorie il padre scomparve, non si sa dove ne come. La madre disse solo che era partito e che non si sapeva molto di lui, furano anni difficilissimi di stenti, ma anni ricolmi dell'amore della madre. Poi un giorno molto triste anche la madre venne a mancare, i bambini non conservano alcuna precisa memoria di quegli eventi, ma venne detto loro che una malattia aveva portato via anche l'unica persona che poteva curarli, ricordano qualcosa di quel periodo ma sono visioni poco chiare, sanno solo che la madre era malata e che un giorno morì. Così loro a soli sei anni rimasero soli nella piccola casa di Praag a provevdere a loro stessi per le vie della città maledetta. Ma erano bambini svegli, e aiutandosi l'un l'altro riuscirono a crescere, rubando o lavorando e arrivarono all'età di nove anni. E fu una notte simile a quella in cui erano nati che una visione venen a loro, inizialmente confusa riconobbero la voce della madre scomparsa, e compresero da quelle parole che la madre non era morta per malattia, ma qualcuno, si di certo il loro scomparso padre doveva averla uccisa, con questa consapevolezza e attanagliati dagli incubi notte dopo notte i gemelli meditarono vendetta. Decisero di punire chi li aveva privati della loro infanzia, chi aveva così tremendamente ucciso una amorevole donna e spinti da questa decisione iniziarono ad alleanrsi, crebbero forti e robusti dei veri uomini del nord temprati dal freddo e dalle lotte per soprevvivere. Poi un giorno accadde un evento imprevisto. Avevano entrambi quindici anni quando Alexander conobbe un incantevole fanciulla poco più grande di lui, anche lei faceva parte di quella grande massa di popolo di Praag il suo nome era Nadia i suoi occhi del color del ghiaccio incantarono da subito il giovane Alexander che intraprese con lei una relazione che lo portò a volersi allontanare dai suoi propositi di vendetta. Il fratello Nails anche egli innamorato della ragazza, tentò di portargliela via e per una serie di circostanze incredibili e llegate al destino di Alexander, la ragazza rimase con Nails mentre in un freddo girno Alexander partì per vendicare la madre. Così finisce il periodo di vita insieme a Nails, il fratello tradì in quel giorno di venti anni fa i suoi propositi, ma guadagnò una moglie e una vita relativamente tranquilla, mentre Alexander prese la via delle nevi e andò a nord, solo e senza meta vagò per mesi, vicino alla morte giunse in un piccolo villaggio ai confini con la desolazione e qui scoprì gli orrori di quel luogo e incontrò un uomo che avrebbe segnato il suo destino. Inizialmente scappò da quel luogo maledetto, ma poi una visione e la paura della morte lo spinsero a tornare indietro, ormai aveva dimenticato il suo proposito di vendetta e così Alexander immemore della visione della madre tornò nel piccolo villaggio maledetto a nord di Praag. Unico abitante del villaggio un uomo, o forse sarebe meglio dire un ombra che ammalò il ragazzo con le sue parole, spinse la sua mente a spaziare e a pensare a cose alle quali non aveva mai pensato, quell'ombra di fece chiamare Melki-Tsedek e divenne il maestro di stregoneria del giovane Alexander che in breve apprese i trucchi minori e temprò il suo spirito rendendolo pronto ad accogliere l'energia del Chaos. Gli anni intanto trascorrevano rapidi nell'alternarsi delle stagioni, Alexander cresceva in età e potere e conosceva cose che avrebbero rovinato la sua esistenza, ma che gli donarono un immeso potere. Con questa nuova conoscenza partì per andare a sud a compiere una missione per conto del maestro, viaggiò a lungo e poi quando si fermò intraprese lunghi e complessi esperimenti di magia che più di una volta lo spinsero fino agli estremi limiti dello spirito umano, alle porte del Chaos e oltre nelle tenebre indistinte dove la ragione è perduta e subentra la follia per lo stregone pervaso dal potere. Fu un periodo difficile che come tutti gli altri Alexander superò egregiamente riuscendo a completare il compito assegnatogli, così tornò da Maestro a nord.

L'alba del Burattino

Alexander giunse nel villaggio abbandonato e qui ritrovò il suo maestro, ma per lui iniziava una nuova vita. Il maestro si compiaque dei risultati ottenuti e decise che era il tempo di donare al suo allievo l'estrema conoscenza di cui necessitava così condusse Alexander in un luogo che solo nei suoi peggiori incubi d'infanzia Alexander aveva visto, e allora gli fu tutto chiaro. Rivide il volto dell'uomo che aveva ucciso la madre, rivide il luogo e seppe che quelli era suo padre che anni prima era fuggito da Praag così come anche lui aveva fatto, seppe questo e molto altro, vide il potere e la maledizione che affligevano il maestro Melki-Tsedek e ne rimase segnato. Così nacque il Burattino e così trapasò Alexander. Quello che accadde dopo è solo sangue e disperazione. La maledizione condusse Alexander in breve alla follia, ma prima che la ragione lo abbandonasse e il suo destino si fosse compiuto punì il padre per tutte le sue colpe. Così trapassò Arioch Nievsky e con la sua morte la maledizione della famiglia passò ad Alexander che da quel momento fu a tutti gli effetti l'unico vero erede della famiglia e della sua maledizione, un folle stregone del Chaos guidato solo dalla sua visione distorta e da un oscuro burattinaio. Ucciso il padre e vendicata quindi la madre distrusse quel luogo di disperazione tornò a Praag nel vano tentativo di sfuggire alle ombre che ormai attanagliavano la sua esistenza e la sua mente. A Praag ritrovò la sua famiglia, quella che non aveva avuta. Rivide il fratello Nails che si era sposato con Nadia e che adesso conduceva un esistenza tranquilla nella loro piccola casetta, aveva avuto due figli ancora piccolissimi e così trascorreva i suoi anni. Alexander giunse e fu accolto nonostante non fosse più l'uomo di un tempo, la sua mente alla vista di quella famiglia così amorevole fu colpita da follia, invano si domandò perchè a lui quel triste destino mentre al suo gemello, sangue del suo sangue e sua perfetta coia fosse andata una tranquilla vita lontano dagli affanni del mondo, lontano dalla diperazione del Chaos. La risposta non tardò ad arrivare e in una notte Alexander cancellò quella famiglia, il burattinaio aveva richiesto un tributo di sangue, la sua mente ormai totalmente folle e pervasa da una volontà non propria sterminò nella maniera più granguignolesca possibile quelle persone. Così giunge alla fine la sua triste storia, un uomo senza anima adesso vaga nel mondo, la sua follia lo spinge a distruggere il demone che lo pervade lo rende un giocattolo, una marionetta della magia e lui ne è felice, conosce un potere a molti negato, un potere così grande che la mente vacilla di fronte ad esso ma che lo rende unico nel mondo. Questa è la storia di Alexander Nievsky.

Citazioni

  • Excitate Vos e Somno, liberi mei (Canto dell'evocatore)
  • Le ombre mi avevano annunciato la venuta di un allievo col cuore colmo di disperazione e la voglia di imparare (Ombre a Nord - Melki-Tsedek)
  • Ero divenuto il burattino del caos. (L'alba del Burattino - Alexander)
  • Vaghiamo nel mondo come burattini asserviti all’energia della magia e resi folli da Malkut servitore di Tzeench (La danza del Fato - Melki-Tsedek)
  • Andrò incontro alla più eclatante morte che mi sarà concessa e porterò con me nel vortice della mia energia più esseri possibili, perchè questo vuole il caos perchè io sono ad esso asservito. Lascerò la follia cogliermi e consumarmi rapidamente. (La danza del Fato - Melki-Tsedek)
  • Io il burattino del caos con un sogno infranto (Diebus Fatalibus - Alexander)
  • Il burattinaio aveva ripreso i fili della sua creatura. Il povero giocattolo di legno incapace di reagire non poteva che assecondare quel gioco e servendosi della sua potenza per mostrare a tutti la sua visione del mondo distorta assecondava al meglio il volere del Caos. (Il sogno delò Burattino - Alexander)

Vedi anche

Molteplici sono le fonti a cui si ispira questo personaggio. Il titolo ha lontani echi di un personaggio un tempo Giocato da Sir Crono Ra-Kal, altri riferimenti si possono riscontrare in Liberi Fatali del maestro Uematsu che qui è ampiamente preso a modello per il Canto dell'evocatore. La simbologia della lotta fra legge e caos è pienamente e volutamente ripresa dal mondo di Warhammer, mentre nella mente ancora balenano le figure di due dei più grandi personaggi che il fanasy ha conosciuto. Anzi i più grandi Elric di Melinbone e Raislin Majerè. Guardando a Elric come al burattino di Stormbringer e a Raislin perfetta figura di incantatore si possono cogliere delle analogie a volte non volute. La storia dei gemelli Nievsky rimanda in uno o due punti ai gemelli Majerè sempre di Dragonlance, mentre i nomi sono liberamente i spirati ad alcuni personaggi storici e mitici. Alexander Nievsky è un famoso condottiero Russo del 1200 che respinse i cavalieri Teutonici. Melki-Tsedek è il sommo sacedote della religione Ebraica, gran maestro di segreti e sempre in riferimento alla cabala Ebraica abbiamo Malkut che è la prima delle dieci Sephira, quella che indica il mondo materiale ovvero il nostro.

Personaggi legati

Fonti di ispirazione

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