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From Gallese

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Prima di introdurre i ''saluti'', '''cyfarchion''' in gallese, è importante sapere che, a differenza di altre lingue come lo svedese o l'inglese, il gallese possiede due diverse modalità di rivolgersi ad un interlocutore: si usa il pronome '''ti''', corrispondente al nostro ''tu'', quando ci si rivolge a persone ben conosciute e con le quali si ha confidenza, come gli amici o i parenti, mentre si preferisce dare del '''chi''' a persone con le quali non si ha tanta confidenza, agli sconosciuti, a chi gerarchicamente è in una posizione superiore alla nostra, ad es. il nostro datore di lavoro, ecc.
Prima di introdurre i ''saluti'', '''cyfarchion''' in gallese, è importante sapere che, a differenza di altre lingue come lo svedese o l'inglese, il gallese possiede due diverse modalità di rivolgersi ad un interlocutore: si usa il pronome '''ti''', corrispondente al nostro ''tu'', quando ci si rivolge a persone ben conosciute e con le quali si ha confidenza, come gli amici o i parenti, mentre si preferisce dare del '''chi''' a persone con le quali non si ha tanta confidenza, agli sconosciuti, a chi gerarchicamente è in una posizione superiore alla nostra, ad es. il nostro datore di lavoro, ecc.
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È il caso di dire che il pronome '''chi''' corrisponde esattamente al nostro ''voi'' ed è utilizzato tanto come pronome di 2ª persona plurale, tanto come pronome di cortesia rivolto alla 2ª persona singolare. In italiano oggi si usa il Lei in questi casi, ma non è del tutto scomparso, soprattutto al Sud, l'uso del voi come pronome di cortesia quando ci si rivolge ad un unico interlocutore. Sarà dunque utile tenerlo a mente quando si usa '''chi'''.
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È il caso di dire che il pronome '''chi''' corrisponde esattamente al nostro ''voi'' ed è utilizzato tanto come pronome di 2ª persona plurale, tanto come pronome di cortesia rivolto alla 2ª persona singolare. In italiano oggi si dà del Lei per essere gentili, ma non è del tutto scomparso, soprattutto al Sud, l'uso del voi come pronome di cortesia quando ci si rivolge ad un unico interlocutore. Sarà dunque utile tenerlo a mente quando si usa '''chi'''.
Chiaramente, a seconda del grado di formalità e del pronome impiegato, si può scegliere tra diverse formule di saluto che vanno dall'assoluta informalità alla rigida e cerimoniosa formalità.
Chiaramente, a seconda del grado di formalità e del pronome impiegato, si può scegliere tra diverse formule di saluto che vanno dall'assoluta informalità alla rigida e cerimoniosa formalità.

Revision as of 16:13, 12 July 2015

Saluti

Prima di introdurre i saluti, cyfarchion in gallese, è importante sapere che, a differenza di altre lingue come lo svedese o l'inglese, il gallese possiede due diverse modalità di rivolgersi ad un interlocutore: si usa il pronome ti, corrispondente al nostro tu, quando ci si rivolge a persone ben conosciute e con le quali si ha confidenza, come gli amici o i parenti, mentre si preferisce dare del chi a persone con le quali non si ha tanta confidenza, agli sconosciuti, a chi gerarchicamente è in una posizione superiore alla nostra, ad es. il nostro datore di lavoro, ecc.

È il caso di dire che il pronome chi corrisponde esattamente al nostro voi ed è utilizzato tanto come pronome di 2ª persona plurale, tanto come pronome di cortesia rivolto alla 2ª persona singolare. In italiano oggi si dà del Lei per essere gentili, ma non è del tutto scomparso, soprattutto al Sud, l'uso del voi come pronome di cortesia quando ci si rivolge ad un unico interlocutore. Sarà dunque utile tenerlo a mente quando si usa chi.

Chiaramente, a seconda del grado di formalità e del pronome impiegato, si può scegliere tra diverse formule di saluto che vanno dall'assoluta informalità alla rigida e cerimoniosa formalità.

Quando incontriamo qualcuno, possiamo salutarlo con:

  • Helô o hylô - Ciao; si tratta chiaramente di un prestito dall'inglese hello
  • Shwmae ([ʃu'maɪ]) o S'mae - Ciao; questa formula viene dall'espressione sut mae?, la pronuncia di s come sh si deve in questo caso all'influsso dei dialetti meridionali;
  • Bore da - Buon giorno, saluto che va bene sia nei rapporti formali che in quelli informali;
  • Prynhawn da o P'nawn da - Buon pomeriggio; la versione abbreviata viene sentita come più informale, ma neanche troppo;
  • Noswaith dda - Buona sera.

Quando ci accommiatiamo da qualcuno, potremo usare:

  • Hwyl (fawr) - Ciao, arrivederci
  • Da boch chi / Da bot ti - Ci vediamo
  • Ffarwél - Ciao, chiaramente un prestito dall'inglese farewell
  • Wela i chi('n ymlaen) / Wela i di (eto) - Ci vediamo (più tardi)
  • Nos da - Buona notte, usato solo quando ci si lascia.

Quando ci si saluta è possibile anche chiedere informazioni riguardo lo stato di salute dell'interlocutore e rispondere nel caso ci vengano chieste:

  • Sut mae? o S'mae? o Shwmae? - Come va? La pronuncia di sut è [sit] al Nord, ma [ʃu] al Sud; le forme s'mae e shwmae sono ovviamente molto informali
  • Sut dych/dach chi? / Sut wyt ti? - Come sta? / Come stai? La forma dach è tipica del Nord, al Sud si usa invece dych o anche, nel caso di domande, ydych
  • Ti'n iawn? - Stai bene?, chiaramente informale
  • Da iawn, diolch. A chi? / A ti? - Molto bene, grazie. E Lei? / E tu?
  • Iawn, diolch - Bene, grazie
  • Go lew o Gweddol - Non male
  • Ddim yn ddrwg - Non c'è male
  • Wedi blino - Stanco/a
  • Gwael o Ofnadwy - Malissimo
  • Beth amdanoch chi? / Beth amdanat ti? - E Lei? / E tu?

Le forme beth amdanoch chi? e beth amdanat ti? si usano spesso anche quando si parla di altro per sottolineare che si vuole sapere quello che fa o farà l'interlocutore: equivalgono più o meno al nostro e Lei / tu che mi racconta/i? o a e Lei / tu invece (che fa(i) / come sta(i) / dove va(i), ecc.), invece?

Per finire, questo ci sembra lo spazio ideale per specificare che si deve sempre cercare di essere educati quando si conversa con qualcuno: le buone maniere sono gradite ovunque nel mondo, non solo a casa nostra! Ringraziare con diolch (yn fawr / o galon), assimilabile al nostro grazie (mille / di cuore), è sempre un gesto gradito. Quando qualcuno ci ringrazia, non dimentichiamo a nostra volta di rispondere con iawn, di niente, o croeso, sei il/la bevenuto/a, con un uso molto inglese.

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