Le buone opere degli increduli

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[edit] Come giudicare le buone opere degli increduli?

"Servono" o "non servono"? Dipende per che cosa!

"Il punto dottrinale della totale depravazione come si concilia col fatto che non credenti siano filantropi e amino il prossimo?".

[edit] Premessa

Per rispondere a questa domanda è necessario (come sempre, d'altronde, per noi cristiani) attenerci esclusivamente all'insegnamento della Bibbia e non ragionare secondo "la sapienza di questo mondo", che verrebbe anche a noi "così naturale". Il nostro cuore (male in-formato) ci porterebbe a rispondere: "E' ovvio che Dio accetti le opere dei filantropi... Come potrebbe Dio respingere un'opera buona, da chiunque essa provenga? Come potrebbe Dio non salvare una persona sincera ed onesta che fa del bene, anche se non fa professione di fede in Cristo? Quel che conta sono le opere, i fatti, o no?". Quand'anche questo ragionamento ci sembrasse "non fare una grinza", in realtà contraddice tutto l'insegnamento delle Scritture, anche quello più basilare, sulla condizione umana e sulla via che porta alla salvezza. E' necessario, quindi, ragionare esclusivamente in termini biblici, se prendiamo sul serio e consideriamo verità la rivelazione biblica. Dobbiamo ragionare secondo la prospettiva biblica e sottomettere ad essa il nostro pensare anche, e soprattutto, quando oppone maggiore resistenza a farlo. "...distruggiamo le argomentazioni ed ogni altezza che si eleva contro la conoscenza di Dio e rendiamo sottomesso ogni pensiero all'ubbidienza di Cristo" (2 Corinzi 10:5).

[edit] La realtà generalizzata della degenerazione umana

La Bibbia insegna chiaramente che la condizione umana attuale è segnata da una radicale degenerazione morale e spirituale che pregiudica ogni sforzo che si potrebbe fare per renderci accettabili a Dio e meritarci, secondo i criteri di giustizia di Dio, la salvezza eterna. L'umanità è condannata senza eccezione e riserve. Se non fosse così, se bastasse la nostra buona volontà, o se Dio, nella Sua bontà (come talvolta si sente dire) "passasse sopra" ai nostri "difetti" e ci perdonasse, non sarebbe stato necessario che Dio mandasse un Salvatore.

Alcune citazioni fra le tante: "...come sta scritto: «Non c'è alcun giusto, neppure uno. Non c'è alcuno che abbia intendimento, non c'è alcuno che ricerchi Dio. Tutti si sono sviati, tutti quanti sono divenuti inutili; non c'è alcuno che faccia il bene, neppure uno (...) sulle loro vie c'è rovina e calamità, e non hanno conosciuto la via della pace; non c'è il timore di Dio davanti ai loro occhi». Or noi sappiamo che tutto quello che la legge dice, lo dice per coloro che sono sotto la legge, affinché ogni bocca sia messa a tacere e tutto il mondo sia sottoposto al giudizio di Dio, perché nessuna carne sarà giustificata davanti a lui per le opere della legge; mediante la legge infatti vi è la conoscenza del peccato" (Romani 3:10-20); "Or l'uomo naturale non riceve le cose dello Spirito di Dio, perché sono follia per lui, e non le può conoscere, poiché si giudicano spiritualmente" (1 Corinzi 2:14); "Egli ha vivificato anche voi, che eravate morti nei falli e nei peccati, nei quali già camminaste, seguendo il corso di questo mondo, secondo il principe della potestà dell'aria, dello spirito che al presente opera nei figli della disubbidienza, fra i quali anche noi tutti un tempo vivemmo nelle concupiscenze della nostra carne, adempiendo i desideri della carne e della mente, ed eravamo per natura figli d'ira, come anche gli altri" (Efesini 2:1-3); "Nessuno può venire a me, se il Padre che mi ha mandato non lo attira, e io lo risusciterò nell'ultimo giorno" (Giovanni 6:44).

[edit] Non è depravazione assoluta

Depravazione totale (come si esprime la teologia riformata), non vuole dire, però, depravazione assoluta (che noi siamo sempre malvagi al massimo grado possibile). Vi sono senz'altro, per così dire, diversi livelli di male e di bene, ma la presenza di ciò che è relativamente un bene non pregiudica la diagnosi pessimista che la Parola di Dio fa della condizione umana. Inoltre, nella Sua grazia è Dio che pone un limite al male impedendo che diventi sfrenato e causando ben presto (se non lo facesse) la completa distruzione dell'umanità (per mano nostra).

[edit] Le buone opere sono comunque opera di Dio e non nostra

Di fatto, secondo i criteri della moralità di questo mondo, anche le persone non rigenerate possono fare, in sé stesse, molte cose buone perché Dio, nella Sua sovranità, fa sì che essi le compiano per realizzare quello che Egli sovranamente si propone, il bene ultimo dei Suoi eletti. Le "buone opere" di chi non è in pace con Dio, perciò, non sono meritevoli in sé stesse, dell'accoglienza presso Dio delle persone che le compiono, essendo comunque quelle opere opera di Dio, e non "un prodotto loro": "...poiché Dio è colui che opera in voi il volere e l'operare, per il suo beneplacito" (Filippesi 2:13). "...or tutto ciò che non viene da fede è peccato" (Romani 14:23). Anche le opere di chi Dio ha rigenerato spiritualmente dandogli il dono del ravvedimento e della fede, non sono opera loro, ma di Dio: "Noi infatti siamo opera sua, creati in Cristo Gesù per le buone opere che Dio ha precedentemente preparato, perché le compiamo" (Efesini 2:10) e quindi nulla di cui comunque ci si possa vantare o accampare come merito!

[edit] Tutto ciò che facciamo è contaminato

Tutte le nostre opere, anche quelle migliori secondo il criterio di giudizio umano, sono contaminate dal peccato ["Siamo tutti come una cosa impura, e tutte le nostre opere di giustizia sono come un abito sporco; avvizziamo tutti come una foglia, e le nostre iniquità ci portano via come il vento" (Isaia 64:6)]. Esse non possono essere calcolate ai fini della salvezza eterna di una persona. Solo la giustizia perfetta, pienamente sufficiente, che Gesù ha compiuto per noi con la Sua vita perfetta, "serve" per la nostra salvezza. Questa viene impartita agli eletti per grazia, imputata loro attraverso la fede, che comunque è un dono di Dio (Efesini 2:8,9). Anche la "opera migliore" secondo i criteri di questo mondo, è "senza forza", "a motivo della carne": "Infatti ciò che era impossibile alla legge, in quanto era senza forza a motivo della carne, Dio, mandando il proprio Figlio in carne simile a quella del peccato e a motivo del peccato, ha condannato il peccato nella carne" (Romani 8:3).

[edit] L'opera di un incredulo non potrà mai essere veramente buona

Potrebbero, però, essere gradite a Dio come espressione della loro personale "accettabilità", le opere di coloro che negano, disprezzano o ignorano con indifferenza, la massima opera di Dio, quello che Egli ha compiuto nella vita, morte e risurrezione di Cristo! Gesù dice: "Molti mi diranno in quel giorno: "Signore, Signore, non abbiamo noi profetizzato nel tuo nome, e nel tuo nome scacciato demoni e fatte nel tuo nome molte opere potenti?". E allora dichiarerò loro: "Io non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, voi tutti operatori di iniquità" (Matteo 7:22,23). Neanche un credente potrà mai vantare i meriti delle sue opere: "Così anche voi, quando avrete fatto tutte le cose che vi sono comandate, dite: "Siamo servi inutili. Abbiamo fatto ciò che dovevamo fare"»" (Luca 17:10).

[edit] Opere fatte nell'ambito dei "residui di giustizia" presenti nell'animo umano, ma non "sufficienti"

Dio riconosce come buone le opere dell'incredulo (o dell'agnostico, indifferente a ciò che Cristo proclamava di essere ed ha compiuto), le opere che sono fatte nello spirito di Cristo in quanto sono fatte secondo la legge di Dio scritta in ogni cuore umano ["...questi dimostrano che l'opera della legge è scritta nei loro cuori" (Romani 2:15)]. Però, dato che esse provengono da un cuore non rigenerato (ostile a Dio ed alla Sua legge), un cuore "morto nei falli e nei peccati" (Efesini 2:1), e non provengono dalla fede, esse equivalgono a peccato ["or tutto ciò che non viene da fede è peccato" (Romani 14:23)]. In senso spirituale queste opere dispiacciono a Dio ["Lo stolto ha detto in cuor suo: «DIO non c'è». Sono corrotti, fanno cose abominevoli; non c'è nessuno che faccia il bene. DIO guarda dal cielo sui figli degli uomini, per vedere se vi sia qualcuno che abbia intelletto e cerchi DIO. Si sono tutti sviati, sono divenuti tutti corrotti; non c'è nessuno che faccia il bene, neppure uno" (Salmo 53:1-3)]. Sono opere eventualmente necessarie per il benessere della società umana e Dio le retribuisce, semmai, con benedizioni temporali per mostrare come siano "vantaggiose". Queste buone opere, però, in sé stesse, non portano l'incredulo alla salvezza (e nemmeno il credente, perché la salvezza è per la grazia di Dio in Gesù Cristo e non per le nostre opere).

[edit] Bontà solo esteriore

La "giustizia civile" (le buone opere degli increduli) sono buone solo esteriormente (questo è ciò che appare ai nostri occhi: "'Eterno non vede come vede l'uomo; l'uomo infatti guarda all'apparenza, ma l'Eterno guarda al cuore" (1 Samuele 16:7). Queste opere possono essere utili (Dio le genera e le rende utili), ma "non servono" come base per l'accoglienza della nostra persona davanti a Dio.

[edit] Definizione di buone opera

Le buone opere sono "buone cose" (secondo quanto la Bibbia definisce come buono) quelle che sono fatte di tutto cuore in ubbidienza a Dio, per amor Suo e per la Sua gloria, in un atteggiamento di fede e di riconoscenza (Colossesi 3:23, Giovanni 15:14 & Matteo 28:20, Giovanni 14:15, 1 Corinzi 10:31, Romani 14:23 & 3 Giovanni 1:5, Colossesi 3:17). Come tali queste buone opere sono state compiute solo da Cristo Gesù, che aveva esattamente questo atteggiamento. In Lui solo erano incontaminate. Non significa semplicemente seguire la regola aurea (Matteo 7:12). Secondo i criteri di Dio, noi tutti siamo "incapaci di ogni opera buona" (Tito 1:16), queste, ne siamo naturalmente "squalificati" perché sorgono da una disposizione peccaminosa del nostro cuore (Isaia 54:6). Ciò che sorge naturalmente da noi stessi non ci qualifica per l'accoglienza della nostra persona davanti a Dio. Ecco perché abbiamo bisogno dell'opera del Salvatore Gesù Cristo che viene applicata a noi tramite l'opera rigenerante dello Spirito Santo.

P.C., 28 ottobre 2007

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