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[edit] La parabola dei diversi terreni e l'elezione a salvezza

Un mio corrispondente scrive: “ Li (in questa parabola) si supporrebbe, invece, un incontro tra il grado di fertilità del terreno (predisposizione umana, libero arbitrio, capacità, inclinazione ecc.) e le potenzialità insite nella Parola. Non è facile, da questa parabola, dedurre la assoluta estraneità dell uomo al piano salvifico del Signore. Si può rispondere:si, l uomo c'entra nella misura in cui si interfaccia con Dio tramite la fede in Gesù Salvatore. Ma, proprio da questa parabola, si evince che la risposta del "terreno" può essere di diversa intensità e che alla fin fine se il terreno è arido il Regno di Dio diventa ..una chimera! Se il Signore ha chiamato fin dall inizio dei tempi, può venir meno a questo proposito?

[edit] Il testo biblico

1 In quel giorno Gesù, uscito di casa, si mise a sedere presso il mare; 2 e una grande folla si radunò intorno a lui; cosicché egli, salito su una barca, vi sedette; e tutta la folla stava sulla riva. 3 Egli insegnò loro molte cose in parabole, dicendo: «Il seminatore uscì a seminare. 4 Mentre seminava, una parte del seme cadde lungo la strada; gli uccelli vennero e la mangiarono. 5 Un'altra cadde in luoghi rocciosi dove non aveva molta terra; e subito spuntò, perché non aveva terreno profondo; 6 ma, levatosi il sole, fu bruciata; e, non avendo radice, inaridì. 7 Un'altra cadde tra le spine; e le spine crebbero e la soffocarono. 8 Un'altra cadde nella buona terra e portò frutto, dando il cento, il sessanta, il trenta per uno. 9 Chi ha orecchi oda».
10 Allora i discepoli si avvicinarono e gli dissero: «Perché parli loro in parabole?» 11 Egli rispose loro: «Perché a voi è dato di conoscere i misteri del regno dei cieli; ma a loro non è dato. 12 Perché a chiunque ha sarà dato, e sarà nell'abbondanza; ma a chiunque non ha sarà tolto anche quello che ha. 13 Per questo parlo loro in parabole, perché, vedendo, non vedono; e udendo, non odono né comprendono. 14 E si adempie in loro la profezia d'Isaia che dice: "Udrete con i vostri orecchi e non comprenderete; guarderete con i vostri occhi e non vedrete; 15 perché il cuore di questo popolo si è fatto insensibile: sono diventati duri d'orecchi e hanno chiuso gli occhi, per non rischiare di vedere con gli occhi e di udire con gli orecchi, e di comprendere con il cuore e di convertirsi, perché io li guarisca ". 16 Ma beati gli occhi vostri, perché vedono; e i vostri orecchi, perché odono! 17 In verità io vi dico che molti profeti e giusti desiderarono vedere le cose che voi vedete, e non le videro; e udire le cose che voi udite, e non le udirono.
18 «Voi dunque ascoltate che cosa significhi la parabola del seminatore! 19 Tutte le volte che uno ode la parola del regno e non la comprende, viene il maligno e porta via quello che è stato seminato nel cuore di lui: questi è colui che ha ricevuto il seme lungo la strada. 20 Quello che ha ricevuto il seme in luoghi rocciosi, è colui che ode la parola e subito la riceve con gioia, 21 però non ha radice in sé ed è di corta durata; e quando giunge la tribolazione o persecuzione a motivo della parola, è subito sviato. 22 Quello che ha ricevuto il seme tra le spine è colui che ode la parola; poi gli impegni mondani e l'inganno delle ricchezze soffocano la parola che rimane infruttuosa. 23 Ma quello che ha ricevuto il seme in terra buona è colui che ode la parola e la comprende; egli porta del frutto e, così, l'uno rende il cento, l'altro il sessanta e l'altro il trenta»" (Matteo 13:1-23).

[edit] Premessa

Per comprendere questa parabola dal punto di vista dell'elezione a salvezza, nell'ambito della teologia riformata (quella a cui non posso che fare riferimento), è necessario tenere in considerazione due categorie:

La distinzione fra chiesa visibile e chiesa invisibile. I propositi di Dio contemplano prima di tutto una chiesa visibile e storica (una realtà visibile e documentabile) che comprende tutti coloro che sono stati battezzati e che hanno fatto una professione di fede, insieme ai loro famigliari come pure ai “simpatizzanti”. In secondo luogo, una “chiesa invisibile”, le persone che sono state effettivamente elette da Dio a salvezza fin da prima della fondazione del mondo e la cui identità non è a noi nota (non sono identificabili con certezza) [1] . La distinzione fra elezione della chiesa nel suo insieme (elezione collettiva) e elezione individuale. Sia nell'Antico come nel Nuovo Testamento si contempla un'elezione collettiva (prima il popolo di Israele e poi la chiesa storica) come pure un'elezione individuale. Dio si sceglie un popolo nel suo insieme (con precisi lineamenti storici) che deve servire (strumentalmente) come “mezzo di grazia” per l'annuncio dell'Evangelo e per prendersi cura dei credenti. Questa elezione è diversa da quella dell'elezione di singole persone (“fin da prima della fondazione del mondo”) come destinatarie della grazia della salvezza in Cristo. “...infatti non tutti i discendenti d'Israele sono Israele” (Romani 9:6).

I “confini” fra queste due chiese e fra queste due elezioni non sono per noi chiaramente ed inconfutabilmente definibili. La parabola

In questa parabola il seme, che rappresenta l'Evangelo, cade su quattro tipi di terreno: indurito (strada), sassoso (luogo roccioso), spinoso (tra le spine), e buono (terra buona).

Il terreno rappresenta “il cuore” di coloro che odono il messaggio dell'Evangelo .

Nell'analizzare questa parabola, dobbiamo rammentarci che, sebbene noi si possa vedere il terreno, non è possibile vedere “il cuore” di coloro ai quali annunciamo l'Evangelo .

Il terreno indurito è l'unico dei quali non è possibile vedere alcun segno di vita dal seme che vi è seminato. Il seme non penetra mai nel terreno ed è presto divorato dagli uccelli. Questo rappresenta quelli che non prestano attenzione al messaggio dell'Evangelo e presto se ne dimenticano.

Con gli altri tre tipi di terreno, il seme germoglia e produce una pianticella. Queste piante su tre tipi di terreno rappresentano tre tipi di convertiti professanti .

All'inizio, tutt'e tre i tipi hanno vita e nessuno di essi porta frutto . Non c'è nulla che li distingua significativamente se non il tipo di terreno in cui si trovano, e questo rappresenta il cuore umano, ciò che noi non possiamo vedere .

La nuova vita che germoglia rappresenta la professione di fede e l'essere membri della chiesa visibile, e quindi partecipazione all'elezione collettiva .

Nel corso del tempo, si notano, però, svilupparsi significative e percettibili differenze nelle piante a causa del differente carattere dei tre terreni (del loro cuore). Portano frutto solo le piante che sono sul buon terreno .

Il buon terreno rappresenta il cuore preparato dall'opera rigenerante irresistibile dello Spirito Santo che porta a rispondere all'Evangelo con fede salvifica e quindi colui o colei che dall'eternità è stato eletto a salvezza e in cui Dio opera fruttuosamente. Il frutto come manifestazione esteriore della rigenerazione interiore , fa distinguere dalle altre le piante che si trovano nel buon terreno. Alcune piante su buon terreno portano più o meno frutto di altre, ma esse e soltanto esse portano frutto .

Nota come le piante sui terreni sassoso e spinoso non è che portano frutto temporaneamente e poi cessino di farlo: esse non portano mai frutto. Esse sono come il fico che Gesù maledice: tutte foglie e niente frutti (Marco 11:13). Nota pure come i terreni sassoso e spinoso non siano terreni buoni che abbiano cessato di essere buoni e sono diventati sassosi o spinosi. Questi terreni non erano mai stati buoni , vale a dire non erano dei cuori veramente rigenerati.

I non eletti possono certo far parte della chiesa visibile, ma non della chiesa invisibile. Le piante nei tre tipi di terreno rappresentano gli eletti e i non eletti che convivono nella chiesa visibile .

Nelle prime fasi di sviluppo, non è possibile distinguere facilmente la vita che risulta dalle azioni comuni dello Spirito [2] . Questa fase di sviluppo rappresenta la chiesa nella storia quando la chiesa come la vediamo (il suo aspetto visibile) differisce dalla chiesa come Dio la vede (il suo aspetto invisibile). In quella fase, l'elezione collettiva include alcuni che non sono inclusi nell'elezione individuale .

Dopo un certo periodo di tempo, la presenza del frutto separa ed identifica le piante che hanno il buon terreno di cuori rigenerati . Solo le piante nel buon terreno sono in grado di produrre quel frutto che dà evidenza esteriore della realtà interiore della vera salvezza.

[edit] Per riassumere

Per rispondere alla domanda iniziale, non si può parlare di “predisposizione naturale” di alcuni rispetto ad altri. “...com'è scritto: «Non c'è nessun giusto, neppure uno. Non c'è nessuno che capisca, non c'è nessuno che [veramente] cerchi Di o. Tutti si sono sviati, tutti quanti si sono corrotti. Non c'è nessuno che pratichi la bontà, no, neppure uno»” (Romani 3:10-12). La risposta di alcuni è parziale e temporanea e, in ogni caso, non fruttifera. Il “buon terreno” è quello preparato dall'azione dello Spirito di Dio che ne garantisce il buon esisto finale. Solo quel terreno porta frutto e corrisponde a coloro che Dio ha eletto a salvezza.

Il proposito delle risposte parziali degli altri è sempre funzionale, strumentale, a ciò che Dio si è proposto nell'ambito eventualmente dell'elezione della chiesa. Tutti “hanno la loro funzione” nei piani di Dio, ma questo non si identifica necessariamente nella salvezza finale.

Desidero infine rilevare come per comprendere sia questa come le altre parabole di Gesù sia necessario tenere conto del loro “carattere discriminatorio”

Ai versetti 10-13, il testo dice: “Allora i discepoli si avvicinarono e gli dissero: «Perché parli loro in parabole?» Egli rispose loro: «Perché a voi è dato di conoscere i misteri del regno dei cieli; ma a loro non è dato. Perché a chiunque ha sarà dato, e sarà nell'abbondanza; ma a chiunque non ha sarà tolto anche quello che ha. Per questo parlo loro in parabole, perché, vedendo, non vedono; e udendo, non odono né comprendono” .

Tu dici: “Non è facile, da questa parabola, dedurre ecc.”. La cosa non mi sorprende... perché secondo le stesse parole di Gesù, anche la comprensione di questa parabola è cosa che “è data” ad alcuni e non ad altri! E' lo stesso Signore Gesù, che afferma questo, nelle parole dell'evangelista Matteo, e non ...Calvino! Gesù afferma che le parabole servono espressamente anche per “non far capire” a chi “non deve” capire! Ti scandalizza questo?

Sempre a proposito dell'interpretazione del testo, credo sia importante osservare pure quanto segue:

L'interpretazione di un testo biblico non può mai avvenire isolando quel testo dal complesso del messaggio biblico. Se “non trovi chiaro” qualcosa, rivolgiti a testi biblici più chiari e, al riguardo dell'elezione ve ne sono moltissimi che sono espliciti. L'interpretazione avviene sempre nell'ambito di presupposti anche confessionali. Non esiste un'interpretazione “neutrale”. Una data interpretazione, per esempio, può essere fatta sulla base dei presupposti dogmatici del magistero cattolico-romano e quindi giunge a determinate conclusioni. Non faccio mistero che l'interpretazione che propongo risponda alla teologia riformata classica come contenuta nelle sue Confessioni di fede, persuaso che essa rifletta più e meglio di altre la teologia biblica.

[edit] Note

[1] Questa distinzione non è condivisa dal Cattolicesimo romano e dai Battisti. Secondo la concezione battista, solo coloro che sono membri della chiesa considerata dalla sua prospettiva invisibile possono essere validi membri della chiesa visibile. Secondo la concezione cattolico-romana, chiunque sia membro della chiesa visibile è membro della chiesa considerata nella sua prospettiva invisibile. Entrambe queste concezioni identificano l'essere membri della chiesa, considerata sia nel suo aspetto visibile che invisibile, come corrispondente alla stessa serie di persone. Entrambe queste concezioni le consideriamo illusorie, ingannevoli.

[2] I non-eletti nella chiesa spesso ricevono molto di più che semplici privilegi esteriori. Essi possono fare esperienza pure di ciò che la Confessione di Fede di Westminster chiama: “alcune azioni comuni dello Spirito” (CFW 10:4 ). La chiesa visibile può avere un effetto santificante sui suoi membri non eletti analogo all'influenza di una moglie credente sul marito incredulo (1 Corinzi 7:14).

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