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[edit] 22. I GIURAMENTI ED I VOTI LEGITTIMI

1. Un giuramento legittimo è un aspetto del culto religioso (438), per cui, in un'occasione appropriata, una persona, giurando solennemente, chiama Dio a testimoniare rispetto ciò che asserisce o promette, nonché a giudicarlo secondo la verità o falsità di ciò che giura (439).

  • (438) "Temi il SIGNORE, il tuo Dio, servilo, tieniti stretto a lui e giura nel suo nome" (Deuteronomio 10:20).
  • (439) "Non pronunciare il nome del SIGNORE, Dio tuo, invano; perché il SIGNORE non riterrà innocente chi pronuncia il suo nome invano" (Esodo 20:7); "Non giurerete il falso, usando il mio nome; perché profanereste il nome del vostro Dio. Io sono il SIGNORE" (Levitico 19:12); "Ora io chiamo Dio come testimone sulla mia vita che è per risparmiarvi che non sono più venuto a Corinto" (2 Corinzi 1:23); "Se uno avrà peccato contro il suo prossimo e si esigerà da lui il giuramento, obbligandolo a farlo con imprecazione contro se stesso, ed egli viene a giurare davanti al tuo altare in questa casa, tu ascoltalo dal cielo, agisci e giudica i tuoi servi; condanna il colpevole, facendo ricadere sul suo capo i suoi atti, e dichiara giusto l'innocente, trattandolo secondo la sua giustizia" (2 Cronache 6:22-23).

2. Il nome di Dio solo è ciò per cui si può giurare, ed esso deve essere usato con un santo timore e riverenza. Giurare quindi senza scopo o troppo in fretta con quel nome terribile e glorioso, o giurare per qualsiasi altra cosa, è peccaminoso ed è da aborrire (440). Ad ogni modo, quando si tratta di una questione importante e di una certa gravità, il giuramento è autorizzato dalla Parola di Dio sia nell'Antico come nel Nuovo Testamento (441). Perciò, quando un giuramento legittimo viene imposto da un'auto­rità legittima, esso può venire prestato (436).

  • (440) "Non pronunciare il nome del SIGNORE, Dio tuo, invano; perché il SIGNORE non riterrà innocente chi pronuncia il suo nome invano" (Esodo 20:7); "Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio ... Ma il vostro parlare sia: "Sì, sì; no, no"; poiché il di più viene dal maligno" (Matteo 5:34,37); "Soprattutto, fratelli miei, non giurate né per il cielo, né per la terra, né con altro giuramento; ma il vostro sì, sia sì, e il vostro no, sia no, affinché non cadiate sotto il giudizio" (Giacomo 5:12).
  • (441) "Infatti gli uomini giurano per qualcuno maggiore di loro; e per essi il giuramento è la conferma che pone fine a ogni contestazione" (Ebrei 6:16); "Ora io chiamo Dio come testimone sulla mia vita che è per risparmiarvi che non sono più venuto a Corinto" (2 Corinzi 1:23); "in modo che chi si augurerà di essere benedetto nel paese, lo farà per il Dio di verità, e colui che giurerà nel paese, lo farà per il Dio di verità; perché le afflizioni di prima saranno dimenticate, saranno nascoste ai miei occhi" (Isaia 65:16).
  • (442) "Se uno pecca contro il suo prossimo, e si esige da lui il giuramento per costringerlo a giurare, se egli viene a giurare davanti al tuo altare in questa casa" (1 Re 8:31); "Allora Esdra si alzò, fece giurare ai capi dei sacerdoti, dei Leviti, e di tutto Israele che avrebbero fatto come era stato detto. E quelli giurarono" (Esdra 10:5).

3. Chiunque presta un giuramento dovrebbe debitamente considerare la gravità di un tale e simile atto, e quindi e non dovrebbe dichiarare null'altro che ciò per cui è persuaso essere assolutamente vero (443). Neppure potrà una persona legarsi da un giuramento rispetto a cose che non siano buone e giuste, e ciò che crede essere tale, nonché ciò che è in grado e deciso a realizzare (444). E' però un peccato rifiutarsi di prestare giuramento in qualsiasi cosa che, essendo buona e giusta, sia prescritto da un'autorità legittima (445).

  • (443) "Non pronunciare il nome del SIGNORE, Dio tuo, invano; perché il SIGNORE non riterrà innocente chi pronuncia il suo nome invano" (Esodo 20:7); "Poi partorì ancora Abele, fratello di lui. Abele fu pastore di pecore; Caino lavoratore della terra" (Genesi 4:2).
  • (444) "Abraamo disse al più anziano dei servi di casa sua, che aveva il governo di tutti i suoi beni: «Metti la tua mano sotto la mia coscia e io ti farò giurare per il SIGNORE, il Dio dei cieli e il Dio della terra, che tu non prenderai per mio figlio una moglie tra le figlie dei Cananei in mezzo ai quali abito; 4 ma andrai al mio paese, dai miei parenti, e vi prenderai una moglie per mio figlio, per Isacco». Il servo gli rispose: «Forse quella donna non vorrà seguirmi in questo paese; dovrò allora ricondurre tuo figlio nel paese dal quale tu sei uscito?» Abraamo gli disse: «Guàrdati dal far tornare là mio figlio! Il SIGNORE, il Dio dei cieli, che mi fece uscire dalla casa di mio padre e dal mio paese natale - e mi parlò e mi giurò dicendo: "Io darò alla tua discendenza questo paese" - egli stesso manderà il suo angelo davanti a te e tu prenderai di là una moglie per mio figlio. Se la donna non vorrà seguirti, allora sarai sciolto da questo giuramento che ti faccio fare; soltanto, non ricondurre là mio figlio». E il servo pose la mano sotto la coscia d'Abraamo suo signore, e gli giurò di fare queste cose" (Genesi 24:2‑9).
  • (445) "Il sacerdote farà giurare quella donna e le dirà: 'Se nessun uomo si è unito a te, e se non ti sei sviata contaminandoti con un uomo, invece di tuo marito, quest'acqua amara che porta maledizione, non ti farà danno! ... allora il sacerdote farà giurare la donna con un giuramento di maledizione e le dirà: 'Il SIGNORE faccia di te un oggetto di maledizione e di esecrazione in mezzo al tuo popolo, facendoti dimagrire i fianchi e gonfiare il ventre" (Numeri 5:19,21); "Quelli risposero: "Restituiremo tutto, e non domanderemo loro più nulla; faremo come tu dici". Allora chiamai i sacerdoti, e in loro presenza li feci giurare che avrebbero mantenuto la promessa" (Nehemia 5:12); "Se uno affida al suo vicino del denaro o degli oggetti da custodire, ed essi siano stati rubati dalla casa di quest'ultimo, se il ladro si trova, restituirà il doppio. Se il ladro non si trova, il padrone della casa comparirà davanti a Dio per giurare che non si è appropriato della roba del suo vicino. In ogni caso di delitto, sia che si tratti di un bue o di un asino o di una pecora o di un vestito o di qualunque oggetto perduto del quale uno dica: "È questo qui!", la causa delle due parti verrà davanti a Dio; colui che Dio condannerà, restituirà il doppio al suo prossimo. Se uno dà in custodia al suo vicino un asino, un bue, una pecora o qualunque altra bestia, ed essa muore o resta storpiata o è portata via senza che ci siano testimoni, 11 interverrà fra le due parti il giuramento del SIGNORE per sapere se colui che aveva la bestia in custodia non si è appropriato della roba del suo vicino. Il padrone della bestia si accontenterà del giuramento, e l'altro non sarà tenuto a risarcire i danni" (Esodo 22:7‑11).

4. Bisogna giurare secondo il senso naturale e più evidente delle parole, senza alcuna ambiguità o riserva mentale (446). Non potrà obbligare a peccare; ma in ogni cosa che non sia peccaminosa, quando lo si presta, esso obbliga ad adempierla, anche a proprio danno (447), né lo si può violare, anche quando viene reso a eretici o infedeli (448).

  • (446) "se giuri per il SIGNORE che vive, con verità, con rettitudine e con giustizia, allora le nazioni saranno benedette in lui e in lui si glorieranno" (Geremia 4:2); "L'uomo innocente di mani e puro di cuore, che non eleva l'animo a vanità e non giura con il proposito di ingannare" (Salmo 24:4).
  • (447) "Così tratti Dio i nemici di Davide con il massimo rigore! Fra qui e lo spuntar del giorno, di tutto quello che gli appartiene non lascerò in vita un solo uomo ... Allora Davide disse ad Abigail: «Sia benedetto il SIGNORE, il Dio d'Israele, che oggi ti ha mandata incontro a me! Sia benedetto il tuo senno, e benedetta sia tu che oggi mi hai impedito di spargere del sangue e di farmi giustizia con le mie mani. Poiché certo, come è vero che vive il SIGNORE, il Dio d'Israele, che mi ha impedito di farti del male, se tu non ti fossi affrettata a venirmi incontro, fra qui e lo spuntar del giorno a Nabal non sarebbe rimasto un solo uomo»" (1 Samuele 25:22,32-34); "Agli occhi suoi è spregevole il malvagio, ma egli onora quelli che temono il SIGNORE. Se anche ha giurato a suo danno, non cambia" (Salmo 15:4).
  • (448) "Com'è vero che io vivo, dice il Signore, DIO, nel paese di quel re che l'aveva fatto re, e verso il quale non ha rispettato il giuramento, né osservato il patto, vicino a lui, in mezzo a Babilonia, egli morirà ... Perciò così parla il Signore, DIO: "Com'è vero che io vivo, il mio giuramento che egli ha violato, il mio patto che egli ha infranto, io glieli farò ricadere sul capo" (Ezechiele 17:16‑19); "Ma i figli d'Israele non li uccisero, a causa del giuramento che i capi della comunità avevano fatto loro nel nome del SIGNORE, Dio d'Israele. Però tutta la comunità mormorò contro i capi. E tutti i capi dissero all'intera comunità: «Noi abbiamo giurato loro nel nome del SIGNORE, Dio d'Israele; perciò non li possiamo toccare" (Giosuè 9:18-19); "Al tempo di Davide ci fu una carestia per tre anni continui. Davide cercò il volto del SIGNORE, e il SIGNORE gli disse: «C'è un debito di sangue che pende su Saul e sulla sua casa, perché egli fece perire i Gabaoniti»" (2 Samuele 21:1).

5. Un voto è della stessa natura che un giuramento promissorio, e dovrebbe ­essere fatto con cura religiosa ed adempiuto con altrettanta fe­deltà (449).

  • (449) "Il SIGNORE si farà conoscere all'Egitto e gli Egiziani, in quel giorno, conosceranno il SIGNORE, gli offriranno un culto con sacrifici e offerte, faranno voti al SIGNORE e li adempiranno" (Isaia 19:21), "Quando hai fatto un voto a Dio, non indugiare ad adempierlo; perché egli non si compiace degli stolti; adempi il voto che hai fatto ... Non permettere alla tua bocca di renderti colpevole; non dire davanti al messaggero di Dio: «È stato uno sbaglio». Dio dovrebbe forse adirarsi per le tue parole e distruggere l'opera delle tue mani?" (Ecclesiaste 5:4‑6); "così loderò il tuo nome per sempre, e adempirò ogni giorno le promesse che ti ho fatte ... Entrerò nella tua casa con olocausti, adempirò le mie promesse, 14 le promesse che le mie labbra hanno pronunciate, che la mia bocca ha proferite nel momento della difficoltà" (Salmo 61:8; 66:13-14).

6. Esso non deve essere fatto a creature, ma a Dio solo (450), e per essere ac­cettabile deve essere volontario, fatto per fede, e nella coscienza del proprio dovere, per riconoscenza per una misericordia ricevuta, o per ottenere ciò che desideriamo. Per esso noi ci leghiamo strettamente ad un dovere necessario, o ad altre cose, fintanto che ci debitamente vi possa condurvi (451).

  • (450) "Fate voti al SIGNORE, al Dio vostro, e adempiteli; tutti quelli che gli stanno attorno portino doni al Tremendo" (Salmo 76:11); "Poi nostro padre disse: "Tornate a comprare un po' di viveri". ... E noi rispondemmo: "Non possiamo scendere laggiù; se il nostro fratello più giovane verrà con noi, scenderemo; perché non possiamo vedere la faccia di quell'uomo, se il nostro fratello più giovane non è con noi"" (Genesi 44:25,26).
  • (451) "Quando avrai fatto un voto al SIGNORE tuo Dio, non tarderai ad adempierlo poiché il SIGNORE, il tuo Dio, te ne domanderebbe certamente conto e tu saresti colpevole; ma se ti astieni dal fare voti, non commetti peccato. Mantieni e metti in pratica la parola uscita dalle tue labbra: opera secondo il voto che avrai fatto volontariamente al SIGNORE tuo Dio, e che la tua bocca avrà pronunciato" (Deuteronomio 23:21‑23); "Come sacrificio offri a Dio il ringraziamento, e mantieni le promesse fatte al SIGNORE;" (Salmo 50:14); "Giacobbe fece un voto, dicendo: «Se Dio è con me, se mi protegge durante questo viaggio che sto facendo, se mi dà pane da mangiare e vesti da coprirmi ... e questa pietra, che ho eretta come monumento, sarà la casa di Dio; di tutto quello che tu mi darai, io certamente ti darò la decima" (Genesi 28:20‑22); "Fece un voto e disse: «O SIGNORE degli eserciti, se hai riguardo all'afflizione della tua serva e ti ricordi di me, se non dimentichi la tua serva e dai alla tua serva un figlio maschio, io lo consacrerò al SIGNORE per tutti i giorni della sua vita e il rasoio non passerà sulla sua testa»" (1 Samuele 1:11); "Entrerò nella tua casa con olocausti, adempirò le mie promesse. e promesse che le mie labbra hanno pronunciate, che la mia bocca ha proferite nel momento della difficoltà" (Salmo 66:13,14; 132:2‑5).

7. Nessuno può fare voto di compiere cose proibite dalla Parola di Dio, o cose che impedirebbero qualsiasi dovere ivi comandato, o cose che non si ha il potere di fare, o per l'adempimento delle quali non abbia promessa o capacità da parte di Dio (452). A questo riguardo i voti monastici papisti di castità permane­nte, di povertà professata, e di obbedienza ad una regola sono molto lontani dal costituire un livello di perfezione superiore e sono piuttosto simili a lacci superstiziosi e peccaminosi in cui nessun cristiano dovrebbe inciampa­re (453).

  • (452) "Quando fu giorno, i Giudei ordirono una congiura, e con imprecazioni contro se stessi fecero voto di non mangiare né bere finché non avessero ucciso Paolo. Or quelli che avevano fatto questa congiura erano più di quaranta. Si presentarono ai capi dei sacerdoti e agli anziani, e dissero: «Abbiamo fatto voto, scagliando l'anatema contro noi stessi, di non mangiar nulla finché non abbiamo ucciso Paolo" (Atti 23:12-14); "Il re ne fu molto rattristato; ma, a motivo dei giuramenti fatti e dei commensali, non volle dirle di no;" (Marco 6:26); "Ma se il padre, il giorno che ne viene a conoscenza, le fa opposizione, tutti i voti di lei e tutti gli impegni che avrà assunto non saranno validi; il SIGNORE glieli condonerà, perché il padre le ha fatto opposizione ... Ma se il marito, il giorno che ne viene a conoscenza, le fa opposizione, egli annullerà il voto che lei ha fatto, e la promessa che ha proferito alla leggera per la quale si è impegnata; e il SIGNORE gliela condonerà ... a se il marito, il giorno che viene a saperlo, li annulla, tutto ciò che le sarà uscito dalle labbra, siano voti o impegni che ha assunto, non sarà valido; il marito lo ha annullato; e il SIGNORE glielo condonerà. Il marito può convalidare o annullare qualunque voto e qualunque giuramento, per il quale la moglie si è impegnata a mortificare la sua persona" (Numeri 30:5,8,12-13).
  • (453) "Ma egli rispose loro: «Non tutti sono capaci di mettere in pratica questa parola, ma soltanto quelli ai quali è dato. Poiché vi sono degli eunuchi che sono tali dalla nascita; vi sono degli eunuchi, i quali sono stati fatti tali dagli uomini, e vi sono degli eunuchi, i quali si sono fatti eunuchi da sé a motivo del regno dei cieli. Chi può capire, capisca»" (Matteo 19:11-12); "...ma, per evitare le fornicazioni, ogni uomo abbia la propria moglie e ogni donna il proprio marito ... Ma se non riescono a contenersi, si sposino; perché è meglio sposarsi che ardere" (1 Corinzi 7:2,9); "Chi rubava non rubi più, ma si affatichi piuttosto a lavorare onestamente con le proprie mani, affinché abbia qualcosa da dare a colui che è nel bisogno" (Efesini 4:28); "...per consacrare il tempo che gli resta da vivere nella carne, non più alle passioni degli uomini, ma alla volontà di Dio" (1 Pietro 4:2); "Voi siete stati riscattati a caro prezzo; non diventate schiavi degli uomini" (1 Corinzi 7:23).



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