Cfw-21

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Vedi anche le istruzioni sul culto in un documento separato

21. IL CULTO E IL RIPOSO SABBATICO

1. La luce della natura mostra che c'è un Dio che ha signoria e sovra­nità su tutto, che Egli è giusto e buono e che fa del bene a tutti. Perciò è degno di essere temuto, amato, lodato, invocato, creduto e servito con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutta la forza (400). Il modo accettevole di adorare il vero Dio, però, è stato rivelato da Lui stesso, e quindi le forme della nostra adorazione sono limitate dalla sua volontà rivelata. Non è lecito rendergli culto secondo invenzioni e schemi umani, né secondo i suggerimenti di Satana, né con immagini, né in altri modi che non siano non prescritti dalle Sacre Scrit­tu­re (401).

  • (400) "....infatti le sue qualità invisibili, la sua eterna potenza e divinità, si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo essendo percepite per mezzo delle opere sue; perciò essi sono inescusabili" (Romani 1:20); "Il Dio che ha fatto il mondo e tutte le cose che sono in esso, essendo Signore del cielo e della terra, non abita in templi costruiti da mani d'uomo" (Atti 17:24); "Tu sei buono e fai del bene; insegnami i tuoi statuti" (Salmo 119:68); "Chi non ti temerebbe, re delle nazioni? Poiché questo ti è dovuto; poiché fra tutti i saggi delle nazioni e in tutti i loro regni non c'è nessuno pari a te" (Geremia 10:7); "Amate il SIGNORE, voi tutti i suoi santi! Il SIGNORE preserva i fedeli, ma punisce con rigore chi agisce con orgoglio ... Io invocai il SIGNORE ch'è degno d'ogni lode e fui salvato dai miei nemici" (Salmo 31:23; 18:3); "Poiché non c'è distinzione tra Giudeo e Greco, essendo egli lo stesso Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che lo invocano" (Romani 10:12); "Confida in lui in ogni tempo, o popolo; apri il tuo cuore in sua presenza; Dio è il nostro rifugio" (Salmo 62:8); "Dunque temete il SIGNORE e servitelo con integrità e fedeltà; togliete via gli dèi ai quali i vostri padri servirono di là dal fiume e in Egitto, e servite il SIGNORE" (Giosuè 24:14); "...e che amarlo con tutto il cuore, con tutto l'intelletto, con tutta la forza, e amare il prossimo come se stesso, è molto più di tutti gli olocausti e i sacrifici" (Marco 12:33).
  • (401) "Avrete cura di mettere in pratica tutte le cose che vi comando; non vi aggiungerai nulla e nulla ne toglierai" (Deuteronomio 12:32); "Invano mi rendono il loro culto, insegnando dottrine che sono precetti d'uomini"" (Matteo 15:9); "...e non è servito dalle mani dell'uomo, come se avesse bisogno di qualcosa; lui, che dà a tutti la vita, il respiro e ogni cosa" (Atti 17:25); "«Tutte queste cose ti darò, se tu ti prostri e mi adori». Allora Gesù gli disse: «Vattene, Satana, poiché sta scritto: "Adora il Signore Dio tuo e a lui solo rendi il culto"»" (Matteo 4:9-10); "Non farti scultura, né immagine alcuna delle cose che sono lassù nel cielo o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra. Non ti prostrare davanti a loro e non li servire, perché io, il SIGNORE, il tuo Dio, sono un Dio geloso; punisco l'iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano, e uso bontà, fino alla millesima generazione, verso quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti" (Esodo 20:4-6); "Quelle cose hanno, è vero, una parvenza di sapienza per quel tanto che è in esse di culto volontario, di umiltà e di austerità nel trattare il corpo, ma non hanno alcun valore; servono solo a soddisfare la carne" (Colossesi 2:23). Leggere anche: Deuteronomio 15:1‑20.

2. Il culto religioso deve essere reso a Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo, e a Lui solo (402); non ad angeli, santi o altre creatu­re (403); e dopo la caduta, questo non può avvenire senza un Mediatore, né per mezzo di un mediatore diverso da Cristo solo (404).

  • (402) "Allora Gesù gli disse: «Vattene, Satana, poiché sta scritto: 'Adora il Signore Dio tuo e a lui solo rendi il culto'»" (Matteo 4:10); "...affinché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio non onora il Padre che lo ha mandato" (Giovanni 5:23); "" (2 Corinzi 13:14).
  • (403) "Nessuno vi derubi a suo piacere del vostro premio, con un pretesto di umiltà e di culto degli angeli, affidandosi alle proprie visioni, gonfio di vanità nella sua mente carnale" (Colossesi 2:18); "Io mi prostrai ai suoi piedi per adorarlo. Ma egli mi disse: «Guàrdati dal farlo. Io sono un servo come te e come i tuoi fratelli che custodiscono la testimonianza di Gesù: adora Dio! Perché la testimonianza di Gesù è lo spirito della profezia»" (Apocalisse 19:10); "...essi, che hanno mutato la verità di Dio in menzogna e hanno adorato e servito la creatura invece del Creatore, che è benedetto in eterno. Amen" (Romani 1:25).
  • (404) "Gesù gli disse: «Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me" (Giovanni 14:6); "Infatti c'è un solo Dio e anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo," (1 Timoteo 2:5); "....perché per mezzo di lui gli uni e gli altri abbiamo accesso al Padre in un medesimo Spirito" (Efesini 2:18); "Qualunque cosa facciate, in parole o in opere, fate ogni cosa nel nome del Signore Gesù ringraziando Dio Padre per mezzo di lui" (Colossesi 3:17).

Commento: "Il culto cristiano e le sue caratteristiche".


3. La preghiera, con ringraziamento, costituendo una parte speciale del culto religioso (405), viene richiesta da Dio a tutti (406). Per essere accettevole, essa deve essere fatta nel nome del Figlio (407), con l'aiuto dello Spirito (408), secondo la sua vo­lontà (409), con intelligenza, rispetto, umiltà, fervore, fede, amore, e perseveranza (410), e, se con la voce, in una lingua conosciu­ta (411).

  • (405) "Non angustiatevi di nulla, ma in ogni cosa fate conoscere le vostre richieste a Dio in preghiere e suppliche, accompagnate da ringraziamenti" (Filippesi 4:6).
  • (406) "A te, che esaudisci la preghiera, verrà ogni creatura" (Salmo 65:2).
  • (407) "Nessuno ha amore più grande di quello di dar la sua vita per i suoi amici. 14 Voi siete miei amici, se fate le cose che io vi comando" (Giovanni 15:13-14); "...anche voi, come pietre viventi, siete edificati per formare una casa spirituale, un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali, graditi a Dio per mezzo di Gesù Cristo" (1 Pietro 2:5).
  • (408) "Allo stesso modo ancora, lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché non sappiamo pregare come si conviene; ma lo Spirito intercede egli stesso per noi con sospiri ineffabili" (Romani 8:26).
  • (409) "Questa è la fiducia che abbiamo in lui: che se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce" (1 Giovanni 5:14).
  • (410) "oiché Dio è re di tutta la terra; cantategli un inno solenne" (Salmo 47:7); "Bada ai tuoi passi quando vai alla casa di Dio e avvicìnati per ascoltare, anziché per offrire il sacrificio degli stolti, i quali non sanno neppure che fanno male. Non essere precipitoso nel parlare e il tuo cuore non si affretti a proferir parola davanti a Dio; perché Dio è in cielo e tu sei sulla terra; le tue parole siano dunque poche" (Ecclesiaste 5:1-2); "Perciò, ricevendo un regno che non può essere scosso, siamo riconoscenti, e offriamo a Dio un culto gradito, con riverenza e timore!" (Ebrei 12:28); "Abraamo riprese e disse: «Ecco, prendo l'ardire di parlare al Signore, benché io non sia che polvere e cenere" (Genesi 18:27); "Confessate dunque i vostri peccati gli uni agli altri, pregate gli uni per gli altri affinché siate guariti; la preghiera del giusto ha una grande efficacia ... Ma la chieda con fede, senza dubitare; perché chi dubita rassomiglia a un'onda del mare, agitata dal vento e spinta qua e là. Un tale uomo non pensi di ricevere qualcosa dal Signore" (Giacomo 5:16; 1:6-7); "Perciò vi dico: tutte le cose che voi domanderete pregando, credete che le avete ricevute, e voi le otterrete" (Marco 11:24); "rimettici i nostri debiti come anche noi li abbiamo rimessi ai nostri debitori ... Perché se voi perdonate agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi; a se voi non perdonate agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe" (Matteo 6:12,14-15); "Perseverate nella preghiera, vegliando in essa con rendimento di grazie" (Colossesi 4:2); "...pregate in ogni tempo, per mezzo dello Spirito, con ogni preghiera e supplica; vegliate a questo scopo con ogni perseveranza. Pregate per tutti i santi" (Efesini 6:18).
  • (411) "...poiché, se prego in altra lingua, prega lo spirito mio, ma la mia intelligenza rimane infruttuosa" (1 Corinzi 14:14).

4. Bisogna pregare per le cose lecite (412) e per ogni genere di uomini viven­ti, o che vivranno in futuro (413), ma non per i mor­ti (414), né per coloro di cui si sa che abbiano commesso il peccato che porta alla mor­te (415).

  • (412) "Questa è la fiducia che abbiamo in lui: che se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce" (1 Giovanni 5:14).
  • (413) " Esorto dunque, prima di ogni altra cosa, che si facciano suppliche, preghiere, intercessioni, ringraziamenti per tutti gli uomini, per i re e per tutti quelli che sono costituiti in autorità, affinché possiamo condurre una vita tranquilla e quieta in tutta pietà e dignità" (1 Timoteo 2:1-2); "Non prego soltanto per questi, ma anche per quelli che credono in me per mezzo della loro parola" (Giovanni 17:20); "...piacciati dunque benedire ora la casa del tuo servo, perché essa sia sempre davanti a te! Poiché tu, o Signore, DIO, sei colui che ha parlato e per la tua benedizione la casa del tuo servo sarà benedetta per sempre!»" (2 Samuele 7:29); "Possa la discendenza che il SIGNORE ti darà da questa giovane rendere la tua casa simile alla casa di Perez, che Tamar partorì a Giuda!" (Rut 4:12).
  • (414) "I suoi servitori gli dissero: «Che cosa fai? Quando il bambino era ancora vivo digiunavi e piangevi; ora che è morto, ti alzi e mangi!» Egli rispose: «Quando il bambino era ancora vivo, digiunavo e piangevo, perché dicevo: Chissà che il SIGNORE non abbia pietà di me e il bambino non resti in vita? Ma ora che è morto, perché dovrei digiunare? Posso forse farlo ritornare? Io andrò da lui, ma egli non ritornerà da me!»" (2 Samuele 12:21‑23); "Ma Abraamo disse: "Figlio, ricòrdati che tu nella tua vita hai ricevuto i tuoi beni e che Lazzaro similmente ricevette i mali; ma ora qui egli è consolato, e tu sei tormentato. Oltre a tutto questo, fra noi e voi è posta una grande voragine, perché quelli che vorrebbero passare di qui a voi non possano, né di là si passi da noi" (Luca 16:25-26); "E udii una voce dal cielo che diceva: «Scrivi: beati i morti che da ora innanzi muoiono nel Signore. Sì, dice lo Spirito, essi si riposano dalle loro fatiche perché le loro opere li seguono»" (Apocalisse 14:13).
  • (415) "Se qualcuno vede suo fratello commettere un peccato che non conduca a morte, preghi, e Dio gli darà la vita: a quelli, cioè, che commettono un peccato che non conduca a morte. Vi è un peccato che conduce a morte; non è per quello che dico di pregare" (1 Giovanni 5:16).

5. Fanno parte del culto religioso ordinario che si deve rendere a Dio: la lettura delle Scritture con santo timore (416); la sana predicazio­ne (417), e l'ascolto attento della Parola, in obbedienza verso Dio, con intelligenza, fede e riverenza (418); il canto dei Salmi di tutto cuo­re (419); come pure la debita amministrazione e il degno ricevere dei sacramenti istituiti da Cristo (420). A questi vanno aggiunti, da effettuarsi in diversi tempi e stagioni, in modo santo e religioso (421): i giuramenti religiosi (422); i solenni digiuni (423), e i rendimenti di grazie in occasioni speciali (424).

  • (416) "Perché Mosè fin dalle antiche generazioni ha in ogni città chi lo predica nelle sinagoghe dove viene letto ogni sabato" (Atti 15:21); "Beato chi legge e beati quelli che ascoltano le parole di questa profezia e fanno tesoro delle cose che vi sono scritte, perché il tempo è vicino!" (Apocalisse 1:3).
  • (417) "...sviati dall'ipocrisia di uomini bugiardi, segnati da un marchio nella propria coscienza" (1 Timoteo 4:2).
  • (418) "Ma mettete in pratica la parola e non ascoltatela soltanto, illudendo voi stessi" (Giacomo 1:22); "Perciò, subito mandai a chiamarti, e tu hai fatto bene a venire; or dunque siamo tutti qui presenti davanti a Dio, per ascoltare tutto ciò che ti è stato comandato dal Signore" (Atti 10:33); "Tutte le volte che uno ode la parola del regno e non la comprende, viene il maligno e porta via quello che è stato seminato nel cuore di lui: questi è colui che ha ricevuto il seme lungo la strada" (Matteo 13:19); "Poiché a noi come a loro è stata annunciata una buona notizia; a loro però la parola della predicazione non giovò a nulla non essendo stata assimilata per fede da quelli che l'avevano ascoltata" (Ebrei 4:2); "Tutte queste cose le ha fatte la mia mano, e così sono tutte venute all'esistenza», dice il SIGNORE. «Ecco su chi io poserò lo sguardo: su colui che è umile, che ha lo spirito afflitto e trema alla mia parola." (Isaia 66:2).
  • (419) "La parola di Cristo abiti in voi abbondantemente; istruitevi ed esortatevi gli uni gli altri con ogni sapienza; cantate di cuore a Dio, sotto l'impulso della grazia, salmi, inni e cantici spirituali" (Colossesi 3:16); "...parlandovi con salmi, inni e cantici spirituali, cantando e salmeggiando con il vostro cuore al Signore" (Efesini 5:19).
  • (420) "Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo" (Matteo 28:19); " Poiché ho ricevuto dal Signore quello che vi ho anche trasmesso; cioè, che il Signore Gesù, nella notte in cui fu tradito, prese del pane, e dopo aver reso grazie, lo ruppe e disse: «Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me». Nello stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne berrete, in memoria di me. Poiché ogni volta che mangiate questo pane e bevete da questo calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga». Perciò, chiunque mangerà il pane o berrà dal calice del Signore indegnamente, sarà colpevole verso il corpo e il sangue del Signore. Ora ciascuno esamini se stesso, e così mangi del pane e beva dal calice; poiché chi mangia e beve, mangia e beve un giudizio contro se stesso, se non discerne il corpo del Signore" (1 Corinzi 11:23‑29); "Ed erano perseveranti nell'ascoltare l'insegnamento degli apostoli e nella comunione fraterna, nel rompere il pane e nelle preghiere" (Atti 2:42).
  • (421) "Perciò, ricevendo un regno che non può essere scosso, siamo riconoscenti, e offriamo a Dio un culto gradito, con riverenza e timore!" (Ebrei 12:28).
  • (422) "Temerai il SIGNORE, il tuo Dio, lo servirai e giurerai nel suo nome" (Deuteronomio 6:13); "...si sono uniti ai loro fratelli più ragguardevoli, e si sono impegnati con esecrazioni e giuramenti a camminare nella legge di Dio data mediante Mosè servo di Dio, a osservare e mettere in pratica tutti i comandamenti del SIGNORE nostro Dio, le sue prescrizioni e le sue leggi" (Neemia 10:29), e i voti: "Il SIGNORE si farà conoscere all'Egitto e gli Egiziani, in quel giorno, conosceranno il SIGNORE, gli offriranno un culto con sacrifici e offerte, faranno voti al SIGNORE e li adempiranno." (Isaia 19:21); "Quando hai fatto un voto a Dio, non indugiare ad adempierlo; perché egli non si compiace degli stolti; adempi il voto che hai fatto. Meglio è per te non far voti, che farne e poi non adempierli" (Ecclesiaste 5:4-5).
  • (423) "Infatti, prima che fossero venuti alcuni da parte di Giacomo, egli mangiava con persone non giudaiche; ma quando quelli furono arrivati, cominciò a ritirarsi e a separarsi per timore dei circoncisi" (Galati 2:12); "Va', raduna tutti i Giudei che si trovano a Susa, e digiunate per me, state senza mangiare e senza bere per tre giorni, notte e giorno. Anch'io con le mie ancelle digiunerò allo stesso modo; e dopo entrerò dal re, sebbene ciò sia contro la legge; e se io debbo perire, che io perisca!" (Ester 4:16); "Gesù disse loro: «Possono gli amici dello sposo far cordoglio finché lo sposo è con loro? Ma verranno i giorni che lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno" (Matteo 9:15); "Non privatevi l'uno dell'altro, se non di comune accordo, per un tempo, per dedicarvi alla preghiera; e poi ritornate insieme, perché Satana non vi tenti a motivo della vostra incontinenza" (1 Corinzi 7:5).
  • (424) "...come i giorni nei quali i Giudei ebbero riposo dagli attacchi dei loro nemici e il mese in cui il loro dolore venne mutato in gioia, il loro lutto in festa, e di fare di questi giorni, giorni di banchetti e di gioia, nei quali gli uni mandassero regali agli altri e si facessero doni ai bisognosi" (Ester 9:22); Leggere Salmo 107.

6. Nell'economia dell'Evangelo, né la preghiera, né alcun altra parte del culto religioso, è legata a, o resa più accettevole da, un qualsiasi luogo dove venga fatta, o verso il quale ci si rivolga (425). Bisogna rendere il culto a Dio in ogni luo­go (426) in spirito ed in verità (427); come per esempio ogni giorno­ (428) in famiglia (429), da soli nel segre­to (430), solennemente nelle assemblee pubbliche che non devono venire né trascurate né abbandonate per negligenza o intenzionalmente, poiché Dio, nella sua Parola ci chiama ad es­se (431).

  • (425) "Gesù le disse: «Donna, credimi; l'ora viene che né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre" (Giovanni 4:21).
  • (426) "Ma dall'oriente all'occidente il mio nome è grande fra le nazioni; in ogni luogo si brucia incenso al mio nome e si fanno offerte pure; perché grande è il mio nome fra le nazioni», dice il SIGNORE degli eserciti." (Malachia 1:11).
  • (427) "Ma l'ora viene, anzi è già venuta, che i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; poiché il Padre cerca tali adoratori. 24 Dio è Spirito; e quelli che l'adorano, bisogna che l'adorino in spirito e verità" (Giovanni 4:23-24).
  • (428) "Dacci oggi il nostro pane quotidiano" (Matteo 6:11).
  • (429) "Riversa la tua ira sulle nazioni che non ti conoscono, sui popoli che non invocano il tuo nome; poiché hanno divorato Giacobbe; sì, lo hanno divorato, l'hanno consumato, hanno distrutto il suo territorio" (Geremia 10:25); "Questi comandamenti, che oggi ti do, ti staranno nel cuore; li inculcherai ai tuoi figli, ne parlerai quando te ne starai seduto in casa tua, quando sarai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai" (Deuteronomio 6:6-7); "Quando i giorni della festa terminavano, Giobbe li faceva venire per purificarli; si alzava di buon mattino e offriva un olocausto per ciascuno di essi, perché diceva: «Può darsi che i miei figli abbiano peccato e abbiano rinnegato Dio in cuor loro». Giobbe faceva sempre così" (Giobbe 1:5); "Quando ebbe finito di offrire gli olocausti e i sacrifici di riconoscenza, Davide benedisse il popolo nel nome del SIGNORE degli eserciti ... Come Davide tornava per benedire la sua famiglia, Mical, figlia di Saul, gli andò incontro e gli disse: «Bell'onore si è fatto oggi il re d'Israele a scoprirsi davanti agli occhi delle serve dei suoi servi, come si scoprirebbe un uomo da nulla!»" (2 Samuele 6:18,20); "Anche voi, mariti, vivete insieme alle vostre mogli con il riguardo dovuto alla donna, come a un vaso più delicato. Onoratele, poiché anch'esse sono eredi con voi della grazia della vita, affinché le vostre preghiere non siano impedite" (1 Pietro 3:7); "Quest'uomo era pio e timorato di Dio con tutta la sua famiglia, faceva molte elemosine al popolo e pregava Dio assiduamente" (Atti 10:2).
  • (430) "Ma tu, quando preghi, entra nella tua cameretta e, chiusa la porta, rivolgi la preghiera al Padre tuo che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa" (Matteo 6:6); "pregate in ogni tempo, per mezzo dello Spirito, con ogni preghiera e supplica; vegliate a questo scopo con ogni perseveranza. Pregate per tutti i santi" (Efesini 6:18).
  • (431) "Anche gli stranieri che si saranno uniti al SIGNORE per servirlo, per amare il nome del SIGNORE, per essere suoi servi, tutti quelli che osserveranno il sabato astenendosi dal profanarlo e si atterranno al mio patto, io li condurrò sul mio monte santo e li rallegrerò nella mia casa di preghiera; i loro olocausti e i loro sacrifici saranno graditi sul mio altare, perché la mia casa sarà chiamata una casa di preghiera per tutti i popoli" (Isaia 56:6-7); "...non abbandonando la nostra comune adunanza come alcuni sono soliti fare, ma esortandoci a vicenda; tanto più che vedete avvicinarsi il giorno" (Ebrei 10:25); "La saggezza grida per le vie, fa udire la sua voce per le piazze ... negli incroci affollati essa chiama, all'ingresso delle porte, in città, pronuncia i suoi discorsi: ... Poiché, quand'ho chiamato avete rifiutato d'ascoltare, quand'ho steso la mano nessuno vi ha badato ... Beato l'uomo che mi ascolta, che veglia ogni giorno alle mie porte, che vigila alla soglia della mia casa!" (Proverbi 1:20,21,24; 8:34); "Mentre uscivano, furono pregati di parlare di quelle medesime cose il sabato seguente" (Atti 13:42); "Si recò a Nazaret, dov'era stato allevato e, com'era solito, entrò in giorno di sabato nella sinagoga. Alzatosi per leggere..." (Luca 4:16); "Ed erano perseveranti nell'ascoltare l'insegnamento degli apostoli e nella comunione fraterna, nel rompere il pane e nelle preghiere" (Atti 2:42).

7. Poiché secondo la legge naturale, in generale, una debita proporzione di tempo, per ordine divino, dovrebbe essere messo a parte per il culto di Dio, così Egli, nella sua parola, tramite un comando positivo, morale e perpetuo in tal senso, vincolante per tutti gli uomini di tutti i tempi, ha stabilito un giorno su sette come riposo sabbatico da consacrare a Lui (432). Dall'inizio ­del mondo fino alla risurrezione di Cristo il sabato era stato l'ultimo giorno ­della settimana, ma dopo la risurrezione di Cristo il giorno consacrato a Dio divenne il primo giorno della settimana (433), chiamato il giorno del Signore, o Domenica (434), per essere osservato fino alla fine del mondo come il riposo sabbatico cristiano (435).

  • (432) "Ricòrdati del giorno del riposo per santificarlo ... ma il settimo è giorno di riposo, consacrato al SIGNORE Dio tuo; non fare in esso nessun lavoro ordinario, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo servo, né la tua serva, né il tuo bestiame, né lo straniero che abita nella tua città; poiché in sei giorni il SIGNORE fece i cieli, la terra, il mare e tutto ciò che è in essi, e si riposò il settimo giorno; perciò il SIGNORE ha benedetto il giorno del riposo e lo ha santificato" (Esodo 20:8,10-11); "Beato l'uomo che fa così, il figlio dell'uomo che si attiene a questo, che osserva il sabato astenendosi dal profanarlo, che trattiene la mano dal fare qualsiasi male!» ... Infatti così parla il SIGNORE circa gli eunuchi che osserveranno i miei sabati, che sceglieranno ciò che a me piace e si atterranno al mio patto:" (Isaia 56:2,4).
  • (433) "Il settimo giorno, Dio compì l'opera che aveva fatta, e si riposò il settimo giorno da tutta l'opera che aveva fatta. Dio benedisse il settimo giorno e lo santificò, perché in esso Dio si riposò da tutta l'opera che aveva creata e fatta" (Genesi 2:2-3); "Quanto poi alla colletta per i santi, come ho ordinato alle chiese di Galazia, così fate anche voi. Ogni primo giorno della settimana ciascuno di voi, a casa, metta da parte quello che potrà secondo la prosperità concessagli, affinché, quando verrò, non ci siano più collette da fare" (1 Corinzi 16:1-2); "Il primo giorno della settimana, mentre eravamo riuniti per spezzare il pane, Paolo, dovendo partire il giorno seguente, parlava ai discepoli, e prolungò il discorso fino a mezzanotte" (Atti 20:7).
  • (434) "Fui rapito dallo Spirito nel giorno del Signore, e udii dietro a me una voce potente come il suono di una tromba, che diceva ... " (Apocalisse 1:10).
  • (435) "Ricòrdati del giorno del riposo per santificarlo ... ma il settimo è giorno di riposo, consacrato al SIGNORE Dio tuo; non fare in esso nessun lavoro ordinario, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo servo, né la tua serva, né il tuo bestiame, né lo straniero che abita nella tua città" (Esodo 20:8,10); "«Non pensate che io sia venuto per abolire la legge o i profeti; io sono venuto non per abolire ma per portare a compimento. Poiché in verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, neppure un iota o un apice della legge passerà senza che tutto sia adempiuto" (Matteo 5:17-18).

8. Questo riposo sabbatico viene quindi consacrato al Signore da coloro che, dopo essersi debitamente preparati nell'intimo loro, e sistemando in precedenza tutte le loro faccende quotidiane, non solo osservano un santo riposo da tutte le loro opere, parole e pensieri riguardanti le loro occupazioni e ricreazioni terrene per tutta la giornata (436), ma occupano l'intero tempo negli esercizi pubblici e privati del culto a Lui dovuto, nonché ad opere di misericordia e di soccorso (437).

  • (436) "Ricòrdati del giorno del riposo per santificarlo ... Ed egli disse loro: «Questo è quello che ha detto il SIGNORE: "Domani è un giorno solenne di riposo: un sabato sacro al SIGNORE; fate cuocere oggi quello che avete da cuocere, e fate bollire quello che avete da bollire; tutto quel che vi avanza, riponetelo e conservatelo fino a domani"». Essi dunque lo misero da parte fino all'indomani, come Mosè aveva ordinato, e quello non imputridì e non fu infestato dai vermi. Mosè disse: «Mangiatelo oggi, perché oggi è il sabato sacro al SIGNORE; oggi non ne troverete nei campi. Raccoglietene durante sei giorni; ma il settimo giorno è il sabato; in quel giorno non ve ne sarà». Il settimo giorno alcuni del popolo uscirono per raccoglierne, ma non ne trovarono. Allora il SIGNORE disse a Mosè: «Fino a quando rifiuterete di osservare i miei comandamenti e le mie leggi? Guardate che il SIGNORE vi ha dato il sabato. Per questo, il sesto giorno egli vi dà del pane per due giorni. Perciò ognuno stia dov'è, nessuno esca dalla sua tenda il settimo giorno». Così il popolo si riposò il settimo giorno" (Esodo 20:8; 16:23‑30; 31:15‑17); "Se tu trattieni il piede dal violare il sabato, facendo i tuoi affari nel mio santo giorno; se chiami il sabato una delizia e venerabile ciò che è sacro al SIGNORE; se onori quel giorno anziché seguire le tue vie e fare i tuoi affari e discutere le tue cause" (Isaia 58:13); "n quei giorni osservai in Giuda alcune persone intente a pigiare l'uva in giorno di sabato, altre a portare, caricandolo sugli asini, grano e anche vino, uva, fichi, e ogni sorta di cose, che facevano giungere a Gerusalemme in giorno di sabato. Io li rimproverai a motivo del giorno in cui vendevano le loro derrate. C'erano anche persone di Tiro, stabilite a Gerusalemme, che portavano del pesce e ogni sorta di cose, e le vendevano ai figli di Giuda in giorno di sabato, e a Gerusalemme. Allora rimproverai i notabili di Giuda, e dissi loro: "Che significa questa cattiva azione che fate, profanando il giorno del sabato? I nostri padri non fecero proprio così? Il nostro Dio fece, per questo, piombare su di noi e su questa città tutti questi mali. E voi accrescete l'ira ardente contro Israele, profanando il sabato!" Non appena le porte di Gerusalemme cominciarono a essere nell'ombra, prima del sabato, ordinai che queste fossero chiuse, e che non si riaprissero fino a dopo il sabato; e collocai alcuni dei miei servi alle porte, affinché nessun carico entrasse in città durante il sabato. Così i mercanti e i venditori di merci di ogni genere una o due volte passarono la notte fuori di Gerusalemme. Allora li rimproverai, e dissi loro: "Perché passate la notte davanti alle mura? Se lo rifate, vi farò arrestare". Da quel momento non vennero più di sabato. 22 Ordinai anche ai Leviti di purificarsi e venire a custodire le porte per santificare il giorno del sabato. Anche per questo ricòrdati di me, o mio Dio, e abbi pietà di me secondo la grandezza della tua misericordia!" (Neemia 13:15‑22).
  • (437) "Se tu trattieni il piede dal violare il sabato, facendo i tuoi affari nel mio santo giorno; se chiami il sabato una delizia e venerabile ciò che è sacro al SIGNORE; se onori quel giorno anziché seguire le tue vie e fare i tuoi affari e discutere le tue cause" (Isaia 58:13); "In quel tempo Gesù attraversò di sabato dei campi di grano; e i suoi discepoli ebbero fame e si misero a strappare delle spighe e a mangiare. I farisei, veduto ciò, gli dissero: «Vedi! i tuoi discepoli fanno quello che non è lecito fare di sabato». Ma egli rispose loro: «Non avete letto quello che fece Davide, quando ebbe fame, egli insieme a coloro che erano con lui? Come egli entrò nella casa di Dio e come mangiarono i pani di presentazione che non era lecito mangiare né a lui, né a quelli che erano con lui, ma solamente ai sacerdoti? O non avete letto nella legge che ogni sabato i sacerdoti nel tempio violano il sabato e non ne sono colpevoli? Ora io vi dico che c'è qui qualcosa di più grande del tempio. Se sapeste che cosa significa: "Voglio misericordia e non sacrificio", non avreste condannato gli innocenti; perché il Figlio dell'uomo è signore del sabato ... Poi se ne andò, e giunse nella loro sinagoga 10 dove c'era un uomo che aveva una mano paralizzata. Allora essi, per poterlo accusare, fecero a Gesù questa domanda: «È lecito far guarigioni in giorno di sabato?» Ed egli disse loro: «Chi è colui tra di voi che, avendo una pecora, se questa cade in giorno di sabato in una fossa, non la prenda e la tiri fuori? Certo un uomo vale molto più di una pecora! È dunque lecito far del bene in giorno di sabato». Allora disse a quell'uomo: «Stendi la tua mano». Ed egli la stese, e la mano divenne sana come l'altra»" (Matteo 12:1‑13).





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