Catminwest019

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19. D. In che cosa consiste la condizione di miseria in cui è decaduto l'essere umano?

R. Tutta l'umanità, con la sua caduta, ha perduto la comunione che aveva con Dio ed è soggetta alla sua ira e maledizione. Essa si è resa così passibile di tutte le miserie di questa vita, alla morte stessa, ed alle pene eterne dell'inferno.

[edit] Riferimento biblico

  • "Poi udirono la voce di Dio il SIGNORE, il quale camminava nel giardino sul far della sera; e l'uomo e sua moglie si nascosero dalla presenza di Dio il SIGNORE fra gli alberi del giardino ... Egli rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino e ho avuto paura, perché ero nudo, e mi sono nascosto» ... Così egli scacciò l'uomo e pose a oriente del giardino d'Eden i cherubini, che vibravano da ogni parte una spada fiammeggiante, per custodire la via dell'albero della vita" (Genesi 3:8,10,24);
  • "...ai quali un tempo vi abbandonaste seguendo l'andazzo di questo mondo, seguendo il principe della potenza dell'aria, di quello spirito che opera oggi negli uomini ribelli. Nel numero dei quali anche noi tutti vivevamo un tempo, secondo i desideri della nostra carne, ubbidendo alle voglie della carne e dei nostri pensieri; ed eravamo per natura figli d'ira, come gli altri" (Efesini 2:2-3);
  • "Infatti tutti quelli che si basano sulle opere della legge sono sotto maledizione; perché è scritto: «Maledetto chiunque non si attiene a tutte le cose scritte nel libro della legge per metterle in pratica»" (Galati 3:10);
  • "Metta la sua bocca nella polvere! forse c'è ancora speranza" (Lamentazioni 3:29);
  • "...perché il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore" (Romani 6:23);
  • "Allora dirà anche a quelli della sua sinistra: "Andate via da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli! ... Questi se ne andranno a punizione eterna; ma i giusti a vita eterna»" (Matteo 25:41,46).

[edit] Commento

Sull'umanità grava il dominio della morte: è il denominatore comune a cui tutti siamo soggetti, ma ancor di più la pena eterna dell'eterna dannazione. Gesù la afferma in modo molto serio e solenne: è lui che ci ha messo chiaramente in guardia contro questa concreta possibilità [Confronta: Matteo 3:12; Marco 9:48; Apocalisse 14:10; Matteo 8:12; 25:46].



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