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D. 105. Quali sono i peccati proibiti nel primo comandamento?

R. I peccati proibiti nel primo comandamento sono: (...)

(28) la tiepidezza e l’indolenza nelle cose di Dio;

(29) allontanarci ed apostatare da Dio;

(30) pregare, o rendere un qualunque culto religioso, a santi, ad angeli, o a qualsiasi altra creatura;

(31) tutti i patti e le consultazioni col diavolo ed il dare ascolto ai suoi suggerimenti.

[edit] Riferimenti biblici

  • Il peccato di tiepidezza. "Così, perché sei tiepido e non sei né freddo né fervente, io ti vomiterò dalla mia bocca" (Apocalisse 3:16).
  • L'essere spiritualmente morti. "«All'angelo della chiesa di Sardi scrivi: Queste cose dice colui che ha i sette spiriti di Dio e le sette stelle: "Io conosco le tue opere: tu hai fama di vivere ma sei morto" (Apocalisse 3:1).
  • Allontanarsi da Dio. "Infatti chiunque avrà invocato il nome del Signore sarà salvato. Ora, come invocheranno colui nel quale non hanno creduto? E come crederanno in colui del quale non hanno sentito parlare? E come potranno sentirne parlare, se non c'è chi lo annunci?" (Romani 10:13-14); "Il mio popolo consulta il suo legno, e il suo bastone gli dà il responso; poiché lo spirito della prostituzione lo svia, esso si prostituisce, allontanandosi dal suo Dio" (Osea 4:12); "Mentre Pietro entrava, Cornelio, andandogli incontro, si gettò ai suoi piedi per adorarlo. Ma Pietro lo rialzò, dicendo: «Àlzati, anch'io sono uomo!»" (Atti 10:25-26); "Io mi prostrai ai suoi piedi per adorarlo. Ma egli mi disse: «Guàrdati dal farlo. Io sono un servo come te e come i tuoi fratelli che custodiscono la testimonianza di Gesù: adora Dio! Perché la testimonianza di Gesù è lo spirito della profezia»" (Apocalisse 19:10); "Allora Gesù gli disse: «Vattene, Satana, poiché sta scritto: 'Adora il Signore Dio tuo e a lui solo rendi il culto'" (Matteo 4:10); "Nessuno vi derubi a suo piacere del vostro premio, con un pretesto di umiltà e di culto degli angeli, affidandosi alle proprie visioni, gonfio di vanità nella sua mente carnale" (Colossesi 2:18); "...essi, che hanno mutato la verità di Dio in menzogna e hanno adorato e servito la creatura invece del Creatore, che è benedetto in eterno. Amen" (Romani 1:25).
  • Dio ha proibito ogni tentativo di comunicare con i morti o di consultarsi con il diavolo o con spiriti malvagi. "Se qualche persona si rivolge agli spiriti e agli indovini per prostituirsi andando dietro a loro, io volgerò la mia faccia contro quella persona, e la toglierò via dal mezzo del suo popolo" (Levitico 20:6); "Allora Saul disse ai suoi servitori: «Cercatemi una donna che sappia evocare gli spiriti e io andrò da lei a consultarla». I servitori gli dissero: «A En-Dor c'è una donna che evoca gli spiriti»" (1 Samuele 28:7); "Così morì Saul, a causa dell'infedeltà che egli aveva commessa contro il SIGNORE per non aver osservato la parola del SIGNORE, e anche perché aveva interrogato e consultato quelli che evocano gli spiriti, mentre non aveva consultato il SIGNORE. E il SIGNORE lo fece morire, e trasferì il regno a Davide, figlio d'Isai" (1 Cronache 10:13-14).

[edit] Commento

Per "tiepidezza" (spirituale) si intende una condizione di oziosa compiacenza o indifferenza verso le cose di Dio e la salvezza della nostra anima. Essa conduce una persona a sentirsi soddisfatta delle cose come stanno e a non avere alcun desiderio di progredire nella vita cristiana. La Parola di Dio ci insegna che una condizione di tiepidezza spirituale dispiace a Dio più che l'essere freddi per le cose di Dio. Condizioni di tiepidezza spirituale sono apparse in ogni epoca e senza dubbio contro di essa ogni cristiano deve continuamente lottare. Sebbene oggigiorno si propongano ricette, programmi e metodi per venire a capo della tiepidezza nelle chiese, non vi sono facili scorciatoie per venirne a capo. L'unico rimedio è maggiore consapevolezza della grazia di Dio nella vita dei cristiani, maggiore attenzione all'insegnamento della Bibbia, maggiore dispiacimento per i propri peccati, maggiore amore per Dio e per il nostro prossimo, cioè più potenza dello Spirito Santo nella vita del popolo cristiano.

L'essere morti alle cose di Dio. Se la tiepidezza è un peccato in cui può cadere il popolo di Dio, rigenerato dallo Spirito Santo, la morte spirituale è una totale mancanza di vita spirituale, la condizione di coloro che non sono mai stati rigenerati dallo Spirito Santo. Tali persone sono: "morti nelle loro colpe e nei loro peccati" (Efesini 2:1). Questa è la condizione degli increduli e della spiritualità non-cristiana. Questi ultimi hanno solo un'apparenza di pietà e possono praticare forme ritualistiche ed esteriori di religione, essendo privi del potere rigenerante dello Spirito Santo nel loro cuore. Erano questi di cui era largamente composta la chiesa di Sardi: "Io conosco le tue opere: tu hai fama di vivere ma sei morto" (Apocalisse 3:1). Rimedio della morte spirituale, sia per la vita di un individuo, di una chiesa o di una nazione, è l'Evangelo di Gesù Cristo. Laddove l'Evangelo è proclamato fedelmente, lo Spirito Santo è all'opera per far passare uomini e donne dalla morte alla vita affinché diventino "nuove creature in Cristo Gesù".

Allontanarsi ed apostatare da Dio vuol dire perdere interesse nelle cose di Dio e, rinunciando ad una formale professione di fede, ritornare a vivere come quelli del mondo, cioè "senza Dio". Una tale persona è indurita, non si interessa di cose spirituali. Trascura di partecipare al culto e di avvalersi dei mezzi della grazia. Può accadere che una persona autenticamente rigenerata dallo Spirito Santo cada in questa condizione, ma sarà così solo temporaneamente. Grazie all'opera infallibile dello Spirito Santo che porta sempre a compimento ciò che ha iniziato, questa persona torna a Dio come aveva fatto Pietro dopo aver rinnegato Cristo per ben tre volte. Un'altra forma di allontanamento ed apostasia da Dio è abbandonare il Cristianesimo autentico per diventare membro di una sétta o di una falsa religione.

Pregare, o rendere un qualunque culto religioso, a santi, ad angeli, o a qualsiasi altra creatura è tipicamente ciò che avviene ed è giustificato nel Cattolicesimo romano, che, contrariamente all'insegnamento della Scrittura o torcendolo, li considera in qualche modo mediatori fra noi e Dio. Queste manifestazioni sono simili allo spiritismo, vale a dire ai tentativi di contattare i morti, inganno perpetrato da Satana per legare a sé chi disavvedutamente si interessa a queste cose. Il popolo cristiano deve tenersi diligentemente lontano da tutte queste pratiche lesive della sua integrità spirituale. Trasportato di fatto dalle tenebre alla meravigliosa luce di Dio, da ciò che è occulto a ciò che è stato palesemente rivelato il popolo di dio rifiuta di prestare ascolto ai suggerimenti ingannevoli di Satana ed evita del tutto ciò che non può che portare nella vita che disperazione e rovina.



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