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D. 98. Dov’è riassunta la legge morale?

R. La legge morale è riassunta nei Dieci Comandamenti trasmessi dalla voce di Dio sul Monte Sinai, e scritti da Lui su due tavole di pietra. Sono riportati nel ventunesimo capitolo del libro dell’Esodo. I primi quattro comandamenti contengono i nostri doveri verso Dio, e gli altri sei i nostri doveri verso l’essere umano.

[edit] Riferimenti biblici

  • I dieci comandamenti rivelati da Dio e da Lui scritti su tavole di pietra. “Il SIGNORE scrisse su quelle due tavole ciò che era stato scritto la prima volta, cioè i dieci comandamenti che il SIGNORE aveva pronunziato per voi sul monte, parlando dal fuoco, il giorno dell'assemblea. E il SIGNORE me le diede” (Deuteronomio 10:4); “Il SIGNORE disse a Mosè: «Taglia due tavole di pietra come le prime; e io scriverò sulle tavole le parole che erano sulle prime due tavole che hai spezzato. Sii pronto domani mattina, e sali, al mattino, sul monte Sinai e presèntati a me sulla vetta del monte. Nessuno salga con te, e non si veda alcuno su tutto il monte; greggi e armenti non pascolino nei pressi di questo monte». Mosè, dunque, tagliò due tavole di pietra come le prime; si alzò la mattina di buon'ora, salì sul monte Sinai come il SIGNORE gli aveva comandato, e prese in mano le due tavole di pietra” (Esodo 34:1-4); "Il SIGNORE scrisse su quelle due tavole ciò che era stato scritto la prima volta, cioè i dieci comandamenti che il SIGNORE aveva pronunciato per voi sul monte, parlando dal fuoco, il giorno dell'assemblea. E il SIGNORE me le diede" (Deuteronomio 10:4).
  • “La legge morale così com'è riassunta da Cristo, richiede amore totale per Dio ed amore per il prossimo come noi stessi. "Gesù gli disse: «"Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente". Questo è il grande e il primo comandamento. Il secondo, simile a questo, è: "Ama il tuo prossimo come te stesso". Da questi due comandamenti dipendono tutta la legge e i profeti»” (Matteo 22:3-40).

[edit] Commento

I dieci comandamenti non esauriscono di per sé stessi tutta la legge morale stabilita da Dio per le creature umane, ma sono da considerarsi un riassunto, un compendio, della legge morale. Giustamente interpretati, essi includono ogni dovere morale che noi siamo tenuti ad assolvere. Per la giusta interpretazione ed applicazione dei Dieci Comandamenti, però, l'intera Bibbia contiene affermazioni più dettagliate che ugualmente dobbiamo ricevere come espressione della Parola di Dio. Ciascun comandamento afferma il principio applicato da altre leggi bibliche. Ad esempio, l'ottavo comandamento, "Non rubare" stabilisce il principio della legittimità e protezione della proprietà privata specificato da altri comandamenti presenti nella Bibbia.

La suddivisione dei dieci comandamenti in due tavole: doveri verso Dio (in primi quattro) e doveri verso il nostro prossimo (gli altri sei) è chiaramente espressa dal Signore Gesù Cristo. In un altro senso, tutti e dieci i comandamenti esprimono ciò che siamo tenuti ad assolvere per dare a Dio l'onore che Gli è dovuto, i primi quattro ciò che dobbiamo direttamente a Dio, gli altri sei ciò che indirettamente dobbiamo a Dio in questioni che riguardano noi stessi ed i nostri simili. Dio è sempre il nostro punto di riferimento anche per quanto riguarda i sei ultimi comandamenti. Se ci chiediamo perché non dobbiamo rubare o assassinare la risposta è perché, se lo facessimo, questo sarebbe un peccato contro Dio, perché siamo responsabili verso Dio per la nostra condotta nella sfera sociale.

[edit] Ulteriori questioni

Le due tavole della legge sono ugualmente importanti?

Sotto l'aspetto dell'ubbidienza alla legge, ciascuno dei dieci comandamenti è di importanza assoluta, tanto che infrangere anche uno solo di essi, sia della prima come della seconda tavola, significa trasgredire l'intera legge morale di Dio. "Chiunque infatti osserva tutta la legge, ma la trasgredisce in un punto solo, si rende colpevole su tutti i punti. 11 Poiché colui che ha detto: «Non commettere adulterio», ha detto anche: «Non uccidere». Quindi, se tu non commetti adulterio ma uccidi, sei trasgressore della legge" (Giacomo 2:10-11). Si potrebbe qui fare il classico esempio dell'abbottonare una camicia a partire da un asola sbagliata: basta quello a scombinarla tutta. Per quanto riguarda, però, la struttura logica dei dieci comandamenti, è corretto dire che la seconda tavola della legge sia subordinata alla prima. È così che Gesù può dire che "il più grande e primo dei comandamenti" sia amare Dio con tutto noi stessi. Nessuno, per esempio, potrebbe giustificarsi, com'è comune, dicendo che "non ho mai rubato né ucciso nessuno ...e quindi sono a posto". Ammesso che questo sia vero, che dire degli altri comandamenti? Che dire del dovere di onorare Dio con tutto noi stessi nel modo che Egli ha stabilito?

Quali sono le più comuni idee errate sui Dieci Comandamenti prevalenti oggi?

(1) L'idea che i Dieci Comandamenti siano un codice morale elaborato dall'uomo, composto o da Mosè o da un qualche altro ebreo, un elaborato messo assieme nel corso del tempo frutto di successive edizioni e revisioni. (2) L'idea che i Dieci Comandamenti siano il prodotto dell'esperienza umana, cioè che siano un sommario di ciò che la società umana trova conveniente e necessario per il proprio essere e benessere. (3) L'idea che i Dieci Comandamenti avessero solo un significato temporaneo e che siano stati "superati" dalla "legge dell'amore" stabilita nel Nuovo Testamento o dall'evoluzione della razza umana. I Dieci Comandamenti, per quanto possano somigliare ad altri codici morali dell'antichità, non sono codici umani, ma leggi divine. Non sono stati composti da Mosè nella sua sapienza. Mosè ne è stato il tramite, ma si tratta di rivelazioni divine, decreti di Dio. Non hanno un valore temporaneo, ma permanente. Sono universali e non possono essere cambiati oppure sostituiti quale ne sia il motivo.


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