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38. D. Perché era necessario che il Mediatore fosse Dio?

R. Era necessario che il Mediatore fosse Dio affinché Egli potesse e sostenere la natura umana e non venisse schiacciata dall'infinita ira di Dio e la potenza della morte; per dare valore ed efficacia alle Sue sofferenze, ubbidienza, ed intercessione; e per soddisfare la giustizia di Dio, procurare il Suo favore, acquistarsi un popolo particolare, dare loro il Suo Spirito, sconfiggere tutti i loro nemici, e portarli alla salvezza eterna.

Riferimenti biblici

  • Il Mediatore deve essere Dio al fine di sostenere la natura umana e non essere schiacciata dall'ira di Dio e dalla potenza della morte. "...ma Dio lo risuscitò, avendolo sciolto dagli angosciosi legami della morte, perché non era possibile che egli fosse da essa trattenuto. Infatti Davide dice di lui: "Io ho avuto il Signore continuamente davanti agli occhi, perché egli è alla mia destra, affinché io non sia smosso" (Atti 2:24-25); "...dichiarato Figlio di Dio con potenza secondo lo Spirito di santità mediante la risurrezione dai morti; cioè Gesù Cristo, nostro Signore" (Romani 1:4); confrontato con "...il quale è stato dato a causa delle nostre offese ed è stato risuscitato per la nostra giustificazione" (Romani 4:25); "quanto più il sangue di Cristo, che mediante lo Spirito eterno offrì se stesso puro di ogni colpa a Dio, purificherà la nostra coscienza dalle opere morte per servire il Dio vivente" Ebrei 9:14).
  • Il Mediatore doveva essere Dio al fine di dare valore ed efficacia alle Sue sofferenze, obbedienza ed intercessione. "Badate a voi stessi e a tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha costituiti vescovi, per pascere la chiesa di Dio, che egli ha acquistata con il proprio sangue" (Atti 20:28); "...quanto più il sangue di Cristo, che mediante lo Spirito eterno offrì se stesso puro di ogni colpa a Dio, purificherà la nostra coscienza dalle opere morte per servire il Dio vivente ... Perciò egli può salvare perfettamente quelli che per mezzo di lui si avvicinano a Dio, dal momento che vive sempre per intercedere per loro. Infatti a noi era necessario un sommo sacerdote come quello, santo, innocente, immacolato, separato dai peccatori ed elevato al di sopra dei cieli; il quale non ha ogni giorno bisogno di offrire sacrifici, come gli altri sommi sacerdoti, prima per i propri peccati e poi per quelli del popolo; poiché egli ha fatto questo una volta per sempre quando ha offerto se stesso. La legge infatti costituisce sommi sacerdoti uomini soggetti a debolezza; ma la parola del giuramento fatto dopo la legge costituisce il Figlio, che è stato reso perfetto in eterno" (Ebrei 9:14; 7:25-28).
  • Il Mediatore doveva essere Dio al fine di soddisfare la giustizia di Dio. "...ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù. Dio lo ha prestabilito come sacrificio propiziatorio mediante la fede nel suo sangue, per dimostrare la sua giustizia, avendo usato tolleranza verso i peccati commessi in passato, al tempo della sua divina pazienza; e per dimostrare la sua giustizia nel tempo presente affinché egli sia giusto e giustifichi colui che ha fede in Gesù" (Romani 3:24-26).
  • Il Mediatore doveva essere Dio per poter procurare il favore di Dio. "...a lode della gloria della sua grazia, che ci ha concessa nel suo amato Figlio" (Efesini 1:6); "Ed ecco una voce dai cieli che disse: «Questo è il mio diletto Figlio, nel quale mi sono compiaciuto»" (Matteo 3:17).
  • Il Mediatore doveva essere Dio per potersi acquistare un popolo particolare. "«Benedetto sia il Signore, il Dio d'Israele, perché ha visitato e riscattato il suo popolo, e ci ha suscitato un potente Salvatore nella casa di Davide suo servo ... uno che ci salverà dai nostri nemici e dalle mani di tutti quelli che ci odiano. Egli usa così misericordia verso i nostri padri e si ricorda del suo santo patto, del giuramento che fece ad Abraamo nostro padre, di concederci che, liberati dalla mano dei nostri nemici, lo serviamo senza paura" (Luca 1:68-69,71-74); "...aspettando la beata speranza e l'apparizione della gloria del nostro grande Dio e Salvatore, Cristo Gesù. Egli ha dato se stesso per noi per riscattarci da ogni iniquità e purificarsi un popolo che gli appartenga, zelante nelle opere buone" (Tito 2:13-14).
  • Il Mediatore doveva essere Dio per portare il Suo popolo redento all'eterna salvezza. "Benché fosse Figlio, imparò l'ubbidienza dalle cose che soffrì; e, reso perfetto, divenne per tutti quelli che gli ubbidiscono, autore di salvezza eterna ... Su questo argomento avremmo molte cose da dire, ma è difficile spiegarle a voi perché siete diventati lenti a comprendere. Infatti, dopo tanto tempo dovreste già essere maestri; invece avete di nuovo bisogno che vi siano insegnati i primi elementi degli oracoli di Dio; siete giunti al punto che avete bisogno di latte e non di cibo solido. Ora, chiunque usa il latte non ha esperienza della parola di giustizia, perché è bambino; ma il cibo solido è per gli adulti; per quelli, cioè, che per via dell'uso hanno le facoltà esercitate a discernere il bene e il male." (Ebrei 5:8-9; 11-15).

Commento

Diverse volte, durante il Suo ministero terreno, Gesù, di fronte ai Suoi discepoli attoniti, aveva messo in evidenza come fosse necessario il Suo sacrificio estremo di morte in croce e la Sua risurrezione.

A loro dire se ne sarebbe potuto benissimo fare a meno. "Sicuramente" doveva esserci una via più facile, più pratica, più ragionevole... magari quella che Satana stesso aveva proposto a Gesù durante le Sue tentazioni nel deserto. Le ragioni di questa "necessità" sfuggivano a loro e sicuramente sfuggono ancora a noi oggi. Ecco così i suoi ripetuti insegnamenti al riguardo: "Poi (Gesù) cominciò ad insegnar loro ch'era necessario che il Figliuol dell'uomo soffrisse molte cose, e fosse reietto dagli anziani e dai capi sacerdoti e dagli scribi, e fosse ucciso, e in capo a tre giorni risuscitasse" (Marco 8:31). La stessa "necessità" doveva essere insegnata, ribadita, spiegata e dimostrata nella predicazione apostolica. Ecco, per esempio, Pietro "...spiegando e dimostrando ch'era stato necessario che il Cristo soffrisse e risuscitasse dai morti; e il Cristo, egli diceva, è quel Gesù che io v'annunzio" (Atti 17:3). Ecco pure l'autore della lettera agli Ebrei che spiega la necessità di un sacrificio "più eccellente" di quelli che allora erano ripetuti nel tempio: "Era dunque necessario che le cose raffiguranti quelle nei cieli fossero purificate con questi mezzi, ma le cose celesti stesse doveano esserlo con sacrificî più eccellenti di questi" (Ebrei 9:23). Quando poi Pietro annunciando la salvezza in Cristo mette in evidenza con forza che l'unico Salvatore possibile è solo Cristo Gesù, egli dice: "In nessun altro è la salvezza; perché non vi è sotto il cielo nessun altro nome che sia stato dato agli uomini, per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvati" (Atti 4:12). Anche quel "dobbiamo" esprime una necessità.

Comprendiamo la necessità, la logica, le ragioni di Dio? Ecco così le risposte alle domande 38, 39 e 40 del nostro catechismo che ci insegnano perché il Salvatore, Gesù Cristo, il Mediatore, prima doveva essere Dio, poi, doveva essere uomo, ed ancora, doveva essere e uomo e Dio al tempo stesso.

Qui ci sono almeno otto ragioni teologiche dell'indispensabilità della piena divinità del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo.

(1) La divinità di Cristo era necessaria per sostenere l'immane fardello dell'espiazione dei peccati di coloro ai quali Egli fa grazia. Oggi se ne sente raramente parlare anche nelle chiese, tanto che davvero è legittimo chiedersi se il Dio di tanti predicatori e cristiani sia davvero il Dio di Abraamo, di Isacco, di Giacobbe, il Dio di Gesù Cristo. Spesso il Dio che vorremmo ed immaginiamo, non è il Dio che è. Il Dio vero è vivente, quello di cui rendono testimonianza le Scritture, è un Dio di giustizia. Si può dunque parlare legittimamente della tremenda ira di Dio: "Poiché l'ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà ed ingiustizia degli uomini che soffocano la verità con l'ingiustizia" (Romani 1:18). "Tu invece, seguendo la tua durezza e il tuo cuore impenitente, t'accumuli un tesoro d'ira, per il giorno dell'ira e della rivelazione del giusto giudizio di Dio" (Romani 2:5). L'Apostolo mette in forte evidenza: "Nessuno vi seduca con vani ragionamenti; poiché è per queste cose che l'ira di Dio viene sugli uomini ribelli" (Efesini 5:6). L'ira di Dio, il Suo giudizio di condanna si abbatte sui peccatori e li schiaccia senza pietà (ed è giusto che sia così!). Come esserne salvati? Non a buon mercato! Attraverso la mediazione di Cristo, che prende su di Sé l'ira di Dio che a noi sarebbe toccata e non ne è completamente schiacciato perché Lui non è solo uomo, ma anche Dio! Solo un Salvatore divino avrebbe potuto sopravviverne. Chi altri avrebbe potuto farlo?

(2) La divinità di Cristo era necessaria per dotare il Suo travaglio di mediatore di un valore infinito. Nessun essere umano, neanche il più eccellente, sarebbe stato adeguato, nella sua finitezza, a pagare l'enorme debito, tutti i requisiti della stretta giustizia retributiva prevista per chiunque infranga la legge di Dio. Noi non ci rendiamo quasi mai conto, e lo sottovalutiamo, quanto grave sia il peccato umano nei confronti dell'immensa santità di Dio. Solo una ricchezza infinita avrebbe potuto pagare il prezzo che si richiede per essere liberati dal giusto castigo che il peccato merita. Oggi ci si chiede quale nazione possa mai pagare gli enormi debiti e l'interesse che esse hanno accumulato. Per farlo cercano di strizzare dai loro poveri cittadini ogni goccia del loro "sangue", ma non basterà mai. Pensate un po' pagare il debito del peccato umano! Solo degli ingenui e degli sprovveduti non se ne rendono conto. Ecco perché si parla delle straordinarie ricchezze della grazia di Cristo: "In lui abbiamo la redenzione mediante il suo sangue, il perdono dei peccati secondo le ricchezze della sua grazia" (Efesini 1:7). Chi altri avrebbe potuto farlo?

(3) La perfetta giustizia di Cristo sarebbe stata adeguata. Chi potrà mai soddisfare completamente le esigenze della giustizia di Dio? Il Patto d'opere esigeva ubbidienza perfetta e personale, sotto pena di morte per chi non vi si sarebbe adeguato. La conseguente defezione dei nostri progenitori dagli obblighi del Patto a cui erano sottomessi, ha fatto inabissare la loro discendenza in una ribellione costante contro Dio. Solo la perfetta giustizia del Figlio amato di Dio ed il Suo preziosissimo sacrificio ne sarebbe stato all'altezza per tirarcene fuori, soddisfacendo sia quella giustizia sia quella giusta sentenza di condanna. "...fissando lo sguardo su Gesù, colui che crea la fede e la rende perfetta. Per la gioia che gli era posta dinanzi egli sopportò la croce, disprezzando l'infamia, e si è seduto alla destra del trono di Dio" (Ebrei 12:2). Chi altri avrebbe potuto farlo?

(4) Solo la divinità di Cristo avrebbe assicurato il favore del Padre. Questo non vuol dire che Dio aveva dovuto essere forzato o persuaso ad amare coloro che erano stati eletti per ricevere la Sua grazia. No, la redenzione di Cristo non "fa in modo" che Dio ci ami, anzi, è l'espressione del Suo amore ed indispensabile condizione del favore contemplato dal Patto. Ciononostante, una volta posto il Suo amore su di noi per redimerci, una pena infinita e una giustizia positiva era necessaria per assicurarci la Sua eterna benedizione. Una tale impresa esigeva un Salvatore divino. Chi altri avrebbe potuto farlo?

(5) La divinità di Cristo era necessaria per acquistarsi un popolo. Il Cristo divino letteralmente acquista il Suo popolo. Cristo merita la nostra salvezza, Noi siamo salvati per opere, le Sue! Solo un Salvatore divino avrebbe potuto pagare il costo altissimo di ridimerci dall'asservimento verso il peccato e la morte. "Ma voi siete una stirpe eletta, un sacerdozio regale, una gente santa, un popolo che Dio si è acquistato, perché proclamiate le virtù di colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua luce meravigliosa" (1 Pietro 2:9). Chi altri avrebbe potuto farlo?

(6) La divinità di Cristo era necessaria affinché fosse riversato sul Suo popolo il Suo Spirito. Era essenziale che la nostra salvezza fosse non solo conseguita ma anche applicata, dispensata. Cristo aveva detto ai Suoi discepoli che era necessario che Lui ascendesse alla destra del Padre per poter inviare loro lo Spirito Santo. "Eppure, io vi dico la verità: è utile per voi che io me ne vada; perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma se me ne vado, io ve lo manderò" (Giovanni 6:7). Solo l'eterno Dio-uomo possiede il diritto di mandare il Suo Spirito, lo Spirito di rigenerazione e vita nuova, quello che Egli possiede, dove Egli vuole, affinché la salvezza che Egli ha conseguito sia applicata al Suo popolo. Chi altri avrebbe potuto farlo?

(7) La divinità di Cristo era necessaria per la sconfitta definitiva dei nemici del Suo popolo. Il nostro Signore, Capitano della nostra salvezza, non solo ha reso soddisfazione al potere di condanna del peccato, ma ha distrutto decisivamente la potenza di Satana, del mondo e della morte. Quest'opera di redenzione "distruttiva" esigeva le infinite capacità del Signore degli eserciti. "ma che è stata ora manifestata con l'apparizione del Salvatore nostro Cristo Gesù, il quale ha distrutto la morte e ha messo in luce la vita e l'immortalità mediante il vangelo" (2 Timoteo 1:10); "Il gran dragone, il serpente antico, che è chiamato diavolo e Satana, il seduttore di tutto il mondo, fu gettato giù; fu gettato sulla terra, e con lui furono gettati anche i suoi angeli" (Apocalisse 12:9). Chi altri avrebbe potuto farlo?

(8) La divinità di Cristo era necessaria per realizzare la nostra eterna salvezza. La nostra beatitudine eterna consiste essenzialmente nel godere la presenza del nostro Salvatore. Egli non solo è l'Autore della nostra redenzione, ma ne è anche la sostanza. Egli non è semplicemente il mezzo della nostra salvezza, ma ne è il fine. Nella gloria noi non solo saremo da Lui resi felici, ma saremo felici in Lui. Solo un Salvatore divino potrebbe essere la grande fonte di beatitudine per tutti i Suoi redenti. Chi altri avrebbe potuto esserlo?

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