Articoli25/Struttura Apocalisse

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Una chiave per la comprensione del libro dell’Apocalisse

Il metodo di interpretazione dell’Apocalisse che sembra più soddisfacente è chiamato dagli studiosi parallelismo progressivo [1]. Secondo questa concezione, il libro dell’Apocalisse consiste di sette sezioni che corrono parallele l’una all’altra, ciascuna delle quali rappresenta la chiesa ed il mondo dal tempo della prima venuta di Cristo al tempo della Sua seconda venuta.

Le sezioni dell'Apocalisse

La prima di queste sezioni si trova nei capitoli 1-3

Giovanni vede il Cristo risorto e glorificato che cammina fra sette candelabri. In ubbidienza al comando di Cristo Giovanni procede a scrivere delle lettere indirizzate a ciascuna delle sette chiese dell’Asia Minore. La visione del Cristo glorificato con le lettere alle sette chiese forma ovviamente un’unità. Quando leggiamo queste lettere ci colpiscono due cose. In primo luogo vi sono riferimenti ad avvenimenti, persone e luoghi del tempo in cui il libro dell’Apocalisse è stato scritto. In secondo luogo, i principi, elogi ed ammonimenti contenuti in queste lettere hanno un valore che trascende quelle chiese particolari e che riguarda la chiesa di ogni tempo. Queste due osservazioni di fatto forniscono una chiave per l’interpretazione dell’intero libro. Dato che il libro dell’Apocalisse era indirizzato alla chiesa del primo secolo A. D., il suo messaggio si riferisce ad avvenimenti che riguardano quel preciso tempo e quindi era significativo per i cristiani di quel tempo. Dato, però, che il libro era stato pure inteso per la chiesa di ogni tempo, il suo messaggio rimane rilevante per noi oggi.

La seconda di queste sezioni è la visione dei sette sigilli che si trova nei capitoli 4-7

Giovanni è rapito in cielo e vede Dio che siede sul Suo trono radioso. Egli poi vede l’Agnello che era stato immolato e che prende il rotolo suggellato con sette sigilli dalla mano di Colui che siede sul trono. Questo indica che Cristo ha vinto la battaglia decisiva sulle forze del male ed è così degno di aprire quei sigilli. I sigilli ora solo aperti e vengono descritti i vari giudizi di Dio sul mondo. In questa visione, sullo sfondo della vittoria di Cristo, vediamo la chiesa che soffre prove e persecuzioni. Quando ci si chiede come si faccia a sapere quando una di queste sette sezioni parallele finisce (eccetto la prima, che ovviamente forma un’unità) la risposta è che ciascuna delle sette sezioni termina con un’indicazione che il tempo della fine è giunto. Tale indicazione può essere data nei termini di un riferimento al giudizio finale al termine della storia, o alla beatitudine finale del popolo di Dio, o ad entrambe. Vi è un riferimento al giudizio finale in 6:15-17 “I re della terra, i grandi, i generali, i ricchi, i potenti e ogni schiavo e ogni uomo libero si nascosero nelle spelonche e tra le rocce dei monti. E dicevano ai monti e alle rocce: «Cadeteci addosso, nascondeteci dalla presenza di colui che siede sul trono e dall'ira dell'Agnello; perché è venuto il gran giorno della sua ira. Chi può resistere?»”. C’è anche, però, una descrizione della beatitudine finale di coloro che sono usciti dalla grande tribolazione in 7:!5-17 “Perciò sono davanti al trono di Dio e lo servono giorno e notte, nel suo tempio; e colui che siede sul trono stenderà la sua tenda su di loro. Non avranno più fame e non avranno più sete, non li colpirà più il sole né alcuna arsura; perché l'Agnello che è in mezzo al trono li pascerà e li guiderà alle sorgenti delle acque della vita; e Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi»”

La terza sezione si trova nei capitoli 8-11

Descrive le sette trombe del Giudizio. In questa visione vediamo la chiesa vendicata, protetta e vittoriosa. Questa sezione termina con un chiaro riferimento al Giudizio finale. “Le nazioni si erano adirate, ma la tua ira è giunta, ed è arrivato il momento di giudicare i morti, di dare il loro premio ai tuoi servi, ai profeti, ai santi, a quelli che temono il tuo nome, piccoli e grandi, e di distruggere quelli che distruggono la terra»” (11:18).

La quarta sezione, capitoli 12-14

La quarta sezione, capitoli 12-14 inizia con la visione della Donna che dà alla luce un Figlio mentre il dragone attende di divorarlo non appena nasca - un riferimento ovvio alla nascita di Cristo. Il resto della sezione descrive l’opposizione continua del dragone (che rappresenta Satana) contro la chiesa. Ci vengono qui presentate le due bestie che sono le aiutanti del dragone: la bestia salita dal mare e la bestia salita dalla terra. Questa sezione termina con la descrizione figurativa della venuta di Cristo per giudicare: “Poi guardai e vidi una nube bianca; e sulla nube stava seduto uno, simile a un figlio d'uomo, che aveva sul capo una corona d'oro e in mano una falce affilata. Un altro angelo uscì dal tempio, gridando a gran voce a colui che stava seduto sulla nube: «Metti mano alla tua falce e mieti; poiché è giunta l'ora di mietere, perché la mèsse della terra è matura»” (14:14-15).

La quinta sezione

La quinta sezione si trova nei capitoli 15-16. Descrive le sette coppe dell’ira di Dio, la descrizione figurata della manifestazione finale dell’ira di Dio su coloro che non intendono ravvedersi. Questa sezione pure termina con un riferimento al giudizio finale: “La grande città si divise in tre parti, e le città delle nazioni crollarono e Dio si ricordò di Babilonia la grande per darle la coppa del vino della sua ira ardente. Ogni isola scomparve e i monti non furono più trovati” (16:19-20).

La sesta sezione

La sesta sezione, capitoli 17-19 descrive la caduta di Babilonia e delle bestie. Babilonia rappresenta la città mondana - le forze del secolarismo e dell’empietà che si oppongono al regno di Dio. La fine del capitolo 19 rappresenta la caduta dei due aiutanti del dragone: la bestia salita dal mare e il falso profeta, che appare coincidere con la figura della bestia uscita dalla terra (16:13). Ancora una volta vediamo chiari riferimenti, al termine di questa sezione, alla fine dei tempi. 19:11 descrive la seconda venuta del Cristo: “Poi vidi il cielo aperto, ed ecco apparire un cavallo bianco. Colui che lo cavalcava si chiama Fedele e Veritiero; perché giudica e combatte con giustizia”. Più tardi, nel capitolo, viene presentato il castigo finale dei due aiutanti del dragone: “E vidi la bestia e i re della terra e i loro eserciti radunati per far guerra a colui che era sul cavallo e al suo esercito. Ma la bestia fu presa, e con lei fu preso il falso profeta che aveva fatto prodigi davanti a lei, con i quali aveva sedotto quelli che avevano preso il marchio della bestia e quelli che adoravano la sua immagine. Tutti e due furono gettati vivi nello stagno ardente di fuoco e di zolfo” (19:19-20).

La settima sezione

La settima sezione, capitoli 20-22, racconta il destino del dragone (che è Satana), completando così la descrizione della disfatta dei nemici di Cristo. Il giudizio finale ed il castigo finale dei malvagi è descritto al termine del capitolo 20: “Poi vidi un grande trono bianco e colui che vi sedeva sopra. La terra e il cielo fuggirono dalla sua presenza e non ci fu più posto per loro. E vidi i morti, grandi e piccoli, in piedi davanti al trono. I libri furono aperti, e fu aperto anche un altro libro che è il libro della vita; e i morti furono giudicati dalle cose scritte nei libri, secondo le loro opere (...) Poi la morte e l'Ades furono gettati nello stagno di fuoco. Questa è la morte seconda, cioè lo stagno di fuoco. E se qualcuno non fu trovato scritto nel libro della vita, fu gettato nello stagno di fuoco” (11-12,14-15). Questa sezione, inoltre, descrive il trionfo finale di Cristo e della Sua chiesa, l’universo rinnovato, chiamato qui “il nuovo cielo e la nuova terra”.

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Caratteristiche

Notate come queste sette sezioni siano parallele l’una all’altra ma anche come rivelino una certa progressione. L’ultima sezione, per esempio, ci porta un po’ più avanti nel futuro che le altre sezioni. Sebbene che il giudizio finale sia già stato brevemente descritto in 6:12-17, viene rappresentato con pieni dettagli solo in 20:11-15. Sebbene la gioia finale dei redenti nella vita a venire sia stata già accennata in 7:15-17, è solo quando raggiungiamo il capitolo 21 che troviamo una descrizione dettagliata ed elaborata della beatitudine della vita sulla nuova terra (21:1-22:5). Questo metodo di interpretazione è chiamato parallelismo progressivo.

Vi è una progressione escatologica in queste sette sezioni non solo al riguardo delle sezioni individuali, ma anche al riguardo del libro nel suo insieme. Se concediamo che il libro dell’Apocalisse dipinge la lotta di Cristo e della Sua chiesa da una parte ed i nemici di Cristo e della chiesa dall’altra, possiamo capire come la prima metà del libro (capp. 1-11) descriva la lotta sulla terra, rappresentando la chiesa come perseguitata dal mondo. La seconda parte del libro, però, (cap. 12-22) ci fornisce lo sfondo spirituale più profondo di questa lotta, presentando la persecuzione della chiesa da parte del dragone (Satana) e dei suoi aiutanti. Alla luce di questa analisi, vediamo come l’ultima sezione del libro (20-22) trovi la sua motivazione e contesto. Quest’ultima sezione descrive il giudizio che cade su Satana ed il suo destino finale. Dato che Satana è l’oppositore supremo di Cristo, va da sé che la sua fine sia narrata per ultima.

Note

[1] Un’esposizione e difesa di questo metodo di interpretazione, riassunto in nove proposizioni, può essere trovato in William Hendricksen, More than Conquerors, commentario sull’Apocalisse, http://goo.gl/K5SeD (pp. 22-64). Fra gli altri interpreti che sostengono una concezione parallelistica del libro dell’Apocalisse, possono essere menzionati:

  • Anthony A. Hoekema, The Bible and the Future, Grand Rapids, Cambridge, Eerdmans, 1979.
  • M. F. Sadler, The Revelation of St. John the Divine (1884);
  • S. L. Morris, The Drama of Christianity (1928).
  • S. Greijdanus, De Openbaring des Heeren aan Johanes (Amsterdam: Van Bottenburg, 1925).
  • Herman Bavinck, Gereformeerde Dogmatiek, quarta edizione, 663-66 (terza edizione pp. 758-61).
  • Abraham Kuyper, E Voto Dordraceno (Kampen: Kok, 1892), II, 252-90, soprattutto p. 284.
  • R. C. H. Lenski, Revelation (Columbus: Wartburg, 1943).
  • B. B. Warfield, “The Millennium and the Apocalypse”, Biblical Doctrines (New York: Oxford, 1929), pp. 644-46.


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